Addio a un pioniere dell'innovazione meccanica piacentina: si è spento Armando Corsi
Redazione Online
February 11, 2019|2357 giorni fa

Nell’ottobre 1979 il Financial Times titolava un articolo “La stella nascente delle macchine utensili”: parlava della piacentina Jobs fondata da pochi mesi dagli imprenditori Corsi, Castaldi, Corsi e Perelli. Oggi, martedì 12 febbraio,se ne è andato all’età di 79 anni Armando Corsi,
precursore dell’innovazione nel settore delle macchine utensili che da una piccola sede di via Veneto passando per via Marcolini e Settima è arrivato al grande stabilimento di via Emilia Parmense conservando una filosofia costante: la macchina che non sostituisce l’uomo ma lo aiuta nel suo lavoro. Corsi è stato anche vicepresidente dell’Ucimu (associazione dei costruttori italiani macchine utensili) che nel 2017 a Milano gli ha conferito il prestigioso premioMaestro della Meccanica.
I RICORDI – “Era un grande tecnico. Quando ci trovavamo ad un tavolo con supertecnici di aziende aeronautiche e veniva manifestato un problema, lui mentre si parlava progettava già la macchina che poteva risolverlo – ricorda il socio e amico Gilberto Castaldi che aggiunge – non ho mai conosciuto nessun altro come lui”.
Anche Marco Livelli, vicepresidente di Confindustria, per 28 anni in Jobs sottolinea la visione innovativa di Armando Corsi. “Jobs è nata moderna 40 anni. Corsi era continuamente alla ricerca delle cose nuove, di quello che poteva essere importante domani. Aveva sempre in mano una matita con un foglio e anche quando si parlava continuava a pensare a queste teste e a modificarle. Rappresentano un gioiello all’interno della macchina in termini di complessità meccanica ed era quella che le differenziava dalle altre”. Corsi lascia la moglie, una figlia, due nipoti e tanto orgoglio in tutte le persone che hanno avuto l’onore di lavorare con lui.
Anche Marco Livelli, vicepresidente di Confindustria, per 28 anni in Jobs sottolinea la visione innovativa di Armando Corsi. “Jobs è nata moderna 40 anni. Corsi era continuamente alla ricerca delle cose nuove, di quello che poteva essere importante domani. Aveva sempre in mano una matita con un foglio e anche quando si parlava continuava a pensare a queste teste e a modificarle. Rappresentano un gioiello all’interno della macchina in termini di complessità meccanica ed era quella che le differenziava dalle altre”. Corsi lascia la moglie, una figlia, due nipoti e tanto orgoglio in tutte le persone che hanno avuto l’onore di lavorare con lui.
I FUNERALI – I funerali sono in programma, giovedì 14 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Paolo in via Scalabrini.


