"Jobs Act , obiettivo non pienamente raggiunto". La Provincia illustra lo studio sull'occupazione

Redazione Online
May 9, 2017|2965 giorni fa
"Jobs Act , obiettivo non pienamente raggiunto". La Provincia illustra  lo studio sull'occupazione
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E’ un bilancio in chiaroscuro quello tracciato dallo studio pubblicato da Piacenz@Economia e realizzato dall’Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza – presentato oggi nella sala del consiglio dell’ente di via Garibaldi – relativo all’andamento delle assunzioni a tempo indeterminato a Piacenza, in seguito alla applicazione delle agevolazioni portate dal Jobs Act, che ha introdotto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, e dalla Legge di stabilità 2015, che ha introdotto degli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato realizzate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015, poi confermati – in forma ridotta – anche nel 2016.
I dati, in linea con la dinamica rilevata a livello nazionale, mettono in evidenza come nei primi due semestri del 2015 e del 2016, quando la decontribuzione era massima, le assunzioni con contratto a tempo indeterminato siano aumentate rispettivamente del 77% e del 51% rispetto agli stessi semestri dell’anno precedente, con un guadagno complessivo di circa 3.500 avviamenti, mentre nei due semestri degli anni 2016 e 2017, a decontribuzione ridotta, è stata registrata una contrazione del 29 e del 18 per cento, con una perdita di 2.100 posizioni stabili. Andamento opposto invece per le assunzioni con contratto a tempo determinato, con un picco nella parte finale del periodo di osservazione.
Dallo studio emerge che, sia a livello nazionale che a livello locale, l’obiettivo di spostare permanentemente, in modo strutturale, la distribuzione dei nuovi contratti di lavoro a vantaggio di quelli a tempo indeterminato, non è stato pienamente raggiunto.
Diverso l’impatto, invece, sull’occupazione giovanile, per la quale è stata registrata una diminuzione del tasso di disoccupazione nel periodo di applicazione della decontribuzione. Un dato che appare confermato anche dai recenti dati Istat sulle forze di lavoro.

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