Movida: «Adolescenti e superalcolici, consumo senza controllo»

La denuncia arriva da alcuni genitori piacentini, che hanno contattato la nostra redazione per raccontare quanto riferito dai figli, ragazzi tra i 14 e i 15 anni

Thomas Trenchi
May 13, 2025|23 giorni fa
Movida: «Adolescenti e superalcolici, consumo senza controllo»
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Ore 21, sabato sera. Il centro storico di Piacenza si riempie di giovani. Tra loro, anche adolescenti alle prime esperienze fuori casa, che si muovono in gruppo tra bar e locali della movida. Ed è proprio qui che, secondo alcune segnalazioni, si verificherebbe un fenomeno preoccupante: minorenni che ordinano e consumano superalcolici senza alcun controllo.
La denuncia arriva da alcuni genitori piacentini, che hanno contattato la nostra redazione per raccontare quanto riferito dai figli, ragazzi tra i 14 e i 15 anni. «Ci hanno spiegato che esistono locali dove possono bere senza che venga chiesto alcun documento», spiegano. «Sono bar noti tra i ragazzi, dove sanno di poter ordinare alcolici senza problemi». Per approfondire la questione, alcuni genitori hanno seguito i movimenti dei figli tramite il Gps del cellulare e poi sono usciti in centro per verificare di persona. »Vedere tanti giovani in giro è una cosa bellissima, ma servire alcolici a minorenni è vietato e inaccettabile«, ribadiscono. »Non siamo bacchettoni, chiediamo solo che le regole vengano rispettate». Al momento nessuna denuncia è stata formalizzata, ma i genitori non escludono di farlo se la situazione dovesse ripetersi.
Sulla vicenda intervengono anche le associazioni di categoria. Cristian Lertora, presidente provinciale di Fiepet Confesercenti, conferma che il problema esiste: «Senza voler fare i puristi, ci sono regole da rispettare. L’etica e il buonsenso devono guidare chi gestisce un locale. L’alcol, in un contesto già segnato da episodi di insicurezza, non aiuta». Raffaele Chiappa, presidente di Confcommercio Piacenza, aggiunge: «Siamo consapevoli dell’importanza che riveste il centro storico per la socialità giovanile, ma nessuno può permettersi di ignorare la legge. I nostri associati devono sentirsi parte attiva di una comunità che educa e protegge. Il rispetto delle norme non è solo un dovere legale, ma un valore etico. È fondamentale che chi gestisce un bar o un locale sia formato, attento e consapevole: non è accettabile fare finta di niente davanti a minorenni che chiedono superalcolici».

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