Gasparini a "Lo Specchio": «Noi agricoltori, innovatori e resilienti»

Dalla lotta ai cinghiali a quella per le risorse idriche: a "Lo Specchio" l’intervista di un protagonista dell’agricoltura locale

Matteo Prati
April 30, 2025|37 giorni fa
Gasparini a "Lo Specchio": «Noi agricoltori, innovatori e resilienti»
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Nell’ultima puntata de “Lo Specchio di Piacenza”, ideato e condotto da Nicoletta Bracchi, il protagonista è stato Filippo Gasparini, già presidente di Confagricoltura Piacenza e oggi alla guida del Consorzio Agri Latte Piacenza. Un’intervista a tutto campo in cui Gasparini, davanti alle telecamere di Telelibertà, ha ripercorso il proprio cammino personale e professionale, svelando le radici familiari e l’amore viscerale per il mondo agricolo. Con il suo stile diretto, appassionato e pungente, Gasparini ha rappresentato per anni un punto di riferimento nel panorama dell’agricoltura locale. «Non ho mai avuto paura di entrare in scivolata quando serviva», ha dichiarato con la consueta schiettezza. Tra le sfide che ha affrontato con decisione: le battaglie per l’acqua, il riposizionamento dei prezzi agricoli, la difesa del ruolo delle associazioni e la lotta contro l’invasione dei cinghiali. Un impegno costante, sempre animato da un forte senso di responsabilità verso il territorio e i suoi attori. 
Il suo mandato si è concentrato su temi cruciali come le risorse idriche. «L’acqua emancipa l’uomo, dà inizio al processo di sviluppo della filiera agricola provinciale e regionale. Non possiamo permetterci di metterla in discussione: significherebbe regredire nella storia, sarebbe una banalità inaccettabile». Gasparini non nasconde la sua critica verso «il relativismo, l’immobilismo e l'ambientalismo ideologico» che hanno rallentato decisioni fondamentali, come la costruzione di nuovi invasi. «Nel momento in cui avremmo bisogno di energia pulita e gratuita, invece di agire, si blocca tutto con veti concettuali. Limitare l’acqua significa limitare la performance delle colture», aggiunge. La sua visione è chiara: «Le nostre aziende lavorano nonostante tante norme a dir poco frenanti. Siamo imprenditori orgogliosi del nostro lavoro: chiediamo solo di poter decidere con una certa autonomia, con lo sguardo rivolto al futuro».
Il giudizio sul comparto agricolo piacentino è netto e positivo: «Gli agricoltori piacentini sono straordinari, la loro pervicacia lo è. Nei filoni della vite, del pomodoro, del latte sono diventati veri e propri riferimenti. È gente in gamba, capace, che merita riconoscimento e miglioramenti costanti. Non mollano mai, mantengono lucidità e capacità di innovare». C'è però anche un'ombra di preoccupazione per il futuro: «La mia paura – sottolinea Gasparini - è che i nuovi modelli di esistenza per i giovani impediscano di apprezzare i valori dei padri. Noi, come Confagricoltura ma anche insieme agli amici di Coldiretti, abbiamo il dovere di sapere davvero che vita fa il nostro socio: tanti si sporcano ancora le mani ogni giorno». Gasparini rivendica con orgoglio il suo metodo operativo: «Sono sempre stato abituato a lasciare la scrivania per andare dai soci, perché il contatto diretto è essenziale». 

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