Sara e il mese in Brasile con la Cattolica tra i bimbi sperduti dell'Isola che c'è
Redazione Online
September 27, 2023|633 giorni fa

Non ha scelto lei la destinazione. Alla fine di un percorso con l’Università Cattolica, aperto agli studenti di tutte le sedi e facoltà, le è stata “assegnata”, forse dagli esperti, forse dal destino. Ci hanno visto giusto: l’Amazzonia le ha dato ossigeno alla scatola del cuore e, rientrata a casa a Gragnano da qualche settimana, ancora ieri ha postato una storia su Instagram di quelle strade di terra rossa e una scritta: saudade.
Sara Franchini, 24 anni, sul curriculum si occupa di tutt’altro: si sta infatti per laureare al corso magistrale di diritto tributario in Cattolica e intanto svolge il praticantato per diventare commercialista. Non le bastava, lo aveva promesso al suo nonno, Pietro, lui che per passione si era spinto fino alle Galapagos o in auto da Gragnano a Capo Nord.
Sara, superata la prova della febbre alta del viaggiatore, ma anche un viaggio fatto di aerei e oltre venti ore di navigazione sul “barco” nel rio delle Amazzoni, si è messa in gioco a Parintins, tra i bimbi “sperduti” di un’Isola che c’è. Racconta con gli occhi lucidi di 10 figli per madre, di violenze sessuali, incesti, soprusi, ignoranza, assenza di lavoro e cocaina.
Il “polmone verde”, conferma, è a rischio: “Un mese prima del nostro arrivo c’era la foresta anche sull’isola, ma è scomparsa per colpa della deforestazione portata avanti da gruppi di persone capeggiati dalla mafia locale”.
Ora che Sara è tornata a Gragnano le resta un senso di colpa sociale: “Perché la nostra vita riprende il suo ritmo, ma quei bambini invece ti aspettano. Non voglio che questo progetto sia una parentesi ma una premessa”.