Disturbi alimentari, rischio ricadute. "Tornare a visitare pazienti"
Redazione Online
May 12, 2020|1866 giorni fa

La paura del contagio da Covid-19 e la conseguente perdita del controllo sulla situazione può indurre le persone che soffrono di disturbi alimentari ad abbuffarsi ancora di più o a introdurre meno cibo. L’Istituto superiore della Sanità richiama l’attenzione sula necessità di intervenire tempestivamente perché la pandemia può aumentare il rischio di ricadute e il peggioramento dei disturbi dell’alimentazione.
“Ci sono altre situazioni che generano rischi come l’impossibilità di uscire e dunque di fare sport per soffre di anoressia mentre aver fatto la spesa una volta la settimana e aver riempito il frigorifero può aver provocato problemi a chi soffre di bulimia – spiega la dottoressa Mara Negrati,
presidente dell’associazione Puntoeacapo, ex responsabile di Nutrizione clinica per l’Ausl -. Inoltre – aggiunge – la convivenza forzata può aver provocato ulteriori problemi dove i rapporti erano già difficili” . Durante l’emergenza le pazienti sono state seguite dai laboratori dell’Ausl al telefono e con incontri online.
Nella Fase 2, la dottoressa Mara Negrati sottolinea la necessità di tornare a visitare chi soffre di disturbi alimentari nel rispetto dei protocolli di sicurezza. “Abbiamo ricevuto tante chiamate da parte di famiglie e di pazienti preoccupate, ora è importante tornare a vedere negli ambulatori le persone ovviamente nel rispetto delle normative anticontagio e dunque con mascherine e appuntamenti scaglionati. Gli ambulatori dell’Ausl guidati dal dottor Giacomo Biasucci per i minorenni e dalla dottoressa Jessica Rolla per gli adulti si stanno attrezzando per riaprire”.
Le persone seguite dai laboratori dell’Ausl nel Piacentino sono circa 80.
Le persone seguite dai laboratori dell’Ausl nel Piacentino sono circa 80.