Comunelli al voto dopo 20 anni a Coli, raggiunto il quorum
Dopo un lunghissimo commissariamento sono stati eletti i rappresentanti di "Coli-centro" e "Monte Armelio". Si tratta di istituzioni di remota origine
Irina Turcanu
April 28, 2025|41 giorni fa

Il monte Armelio alla cui territorio fa capo uno dei comunelli per i quali ieri si è votato
Il quorum dei votanti è stato raggiunto e così finalmente si conclude un lunghissimo periodo di commissariamento per i comunelli di Coli-centro e di Monte Armelio, tornati al voto dopo vent'anni.
COLI-CENTRO
Per Coli-centro già alle 14 si è raggiunto il quorum e nel tardo pomeriggio si è ufficializzata la vittoria dell’unica lista in lizza con 69 voti validi su 103 elettori. “Boschi in movimento” ha un programma ambizioso, punta sulla giovane età di molti suoi membri e sull’esperienza pluriennale come segretario comunale dell’unica figura femminile della lista. Almeno, questo il sentimento condiviso da chi si è recato alle urne.
Sono cinque i nuovi volti alla guida del comunello di Coli-centro, ovvero Saverio Maruelli (14 preferenze), Marilena Ciotti (31), Cristian Agostini (30), Enrico Peveri (27) e Simone Bertolazzi (31). Nei prossimi giorni verrà scelto il presidente.
MONTE ARMELIO
Per il comunello Monte Armelio, invece, fino all’ultimo si è rimasti con il fiato sospeso, ma alla fine l’obiettivo viene raggiunto: 97 voti validi, una scheda nulla, due bianche.
Sono stati eletti Andrea Bertuzzi (per un differente meccanismo elettivo, nel caso di monte Armelio era necessario definire in partenza un candidato alla guida del Comunello), Andrea Embro (8 preferenze), Moreno Civardi (10), Alessia Daturi (3), Domenico Boselli (25).
ORIGINI ANTICHISSIME
Le origini dei comunelli si perdono nella notte dei tempi. In provincia di Piacenza dovrebbero essere all’incirca 55 sparpagliati tra Valtrebbia e Valnure. Si tratta di terreni che non sono privati e neppure pubblici, ma di proprietà collettiva di tutti gli abitanti di un certo territorio. Gli usi erano - e in teoria sono ancora - tanti: pascolo, legna, raccolta fogliame, coltivazione, raccolta prodotti del sottobosco. Tutto ciò che se ne ricava, però, non si può vendere liberamente: in origine questi terreni dovevano servire al solo sostentamento delle famiglie e questa regola è rimasta invariata. E se le risorse del comunello generano profitti, i soldi devono essere usati per fare interventi solo sul territorio del comunello stesso.