Covid, un dipendente Ausl su 5 non si è vaccinato. In 126 hanno rifiutato senza motivo
Redazione Online
April 1, 2021|1541 giorni fa

Circa un terzo di coloro che rientra nella fascia dei non vaccinati non ha una motivazione specifica (in totale, sono 126), a differenza di chi è in maternità e aspettativa, è un soggetto fragile o con una grave patologia, è in malattia oppure ha già passato il Coronavirus. Proprio in virtù di questi ultimi, già immunizzati, la percentuale di sanitari piacentini considerati protetti sale all’85,1%.
“Credo che sia un dovere e un obbligo morale aderire alla campagna vaccinale, soprattutto per gli operatori che lavorano a contatto con persone fragili” – commenta Guido Pedrazzini, direttore Sanitario di Ausl. Il decreto Draghi impone ora l’obbligo della vaccinazione per operatori sanitari, farmacisti e chi lavora nelle strutture socio assistenziali pubbliche e private, pena la sospensione dal lavoro e dello stipendio: “Noi contiamo di sensibilizzare i dipendenti che hanno detto no prima di agire. Una riorganizzazione in un momento in cui reperire personale è molto difficile sarebbe una sfida ardua”- prosegue Pedrazzini. I risultati dell’indagine sono stati presentati ieri, 1 aprile, da Franco Pugliese del Dipartimento Sicurezza dell’Ausl alla Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere: “E’ stata un’esperienza molto significativa – spiega – abbiamo contattato telefonicamente gli operatori che non si sono vaccinati per avere un quadro della situazione e delle motivazioni. Abbiamo raccolto in un video anche le testimonianze invece di chi, e sono la maggior parte, ha aderito. Il nostro obiettivo è stato quello di sensibilizzare sull’importanza delle vaccinazioni”.