Son finito qui sul molo a parlare all’infinito di “Luca” e della Disney Pixar

Redazione Online
June 25, 2021|1443 giorni fa
Son finito qui sul molo a parlare all’infinito di “Luca” e della Disney Pixar
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La curiosità e l’adolescenza lo attirano verso il mondo esterno, dove i mostri marini assumono un aspetto umano, e verso il coetaneo Alberto, che si muove tra sotto e sopra con grande familiarità. L’incontro tra i ragazzi è quello tra due solitudini troppo silenziose: tra sogni di girare il mondo in vespa e la brutale necessità di sottrarsi ai genitori di Luca, è inevitabile lo sbarco sulla terraferma abitata, e il “contatto” con gli esseri umani, facilitato da Giulia, che rappresenta il passaggio successivo nel percorso di crescita del protagonista.
 
In tanti hanno visto nel film, uscito nel mese del Pride Month, una storia d’amore tra persone Lgbt+: i mostri marini che devono nascondere la loro vera natura alla comunità degli umani, l’amicizia tra i due ragazzi che si incrina davanti a Giulia, l’attrazione tra Luca e Alberto rappresentata come una “fase”. Il regista Luca Casarosa, che è nato a Genova e ha abitato in Liguria per vent’anni, dice che la sua intenzione era di “raccontare un’amicizia prima dell’arrivo di “girlfriend and boyfriends” a complicare le cose”.
Il New York Times intanto titola “Calamari by your name”, a ricordare la storia d’amore ambientata nell’estate italiana del film di Luca Guadagnino. Allo stesso modo ci si potrebbe leggere una storia di accoglienza, che abbatte pregiudizi e stereotipi nei confronti di chi viene dal mare, o da un ambiente a noi sconosciuto: sono tutti sottotesti che potrebbero esserci o non esserci, in una grande, anzi estrema, e rilassante libertà di interpretazione che dovremmo concederci tutti.

“Luca” è una storia semplice, e il suo punto di forza non è certamente la scrittura: è l’ambientazione, la luce, il colore, il production design, le mille citazioni della nostra cultura e del nostro cinema.
 
 
Ma soprattutto in “Luca” funzionano i sentimenti, quel racconto di estate e di amicizia, di gelosie e tradimenti, di felicità pura che non saprai mai più neanche descrivere, figurarsi raggiungere, quella incredibile sensazione di giovinezza e di potenzialità infinite, questo sole che cosa può fare io non ci credevo ma posso sognareeeeeeeeeee. E comunque: macché palline e stelline, macché Dizionario, il “Lacrimarium” dei film voglio fare. Con un unico criterio: se mi fa piangere, mi piace. E “Luca” mi piace.
 

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