Palazzo Farnese, presentati i restauri di due tele della "Natura Morta" di Boselli

Redazione Online
May 19, 2022|1128 giorni fa
Palazzo Farnese, presentati i restauri di due tele della "Natura Morta" di Boselli
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Al Salone Pierluigi di Palazzo Farnese, sono state  presentate due tele che compongono la “Natura morta” di Felice Boselli, tornate all’antico splendore dopo i restauri effettuati grazie al progetto “Opera tua” sostenuto da Coop Alleanza 3.0.

A illustrare i dettagli dell’iniziativa e l’importanza del lavoro di restauro

sono intervenuti accanto all’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, la

direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese Antonella Gigli, la presidente

del Consiglio di Zona e dell’Area Sociale Vasta Parma-Piacenza di Coop

Alleanza 3.0 Paola Rossi ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, la

società attiva nella valorizzazione dei beni culturali che, in collaborazione con

l’associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e le istituzioni territoriali, ha

curato il progetto – patrocinato dal Touring Club Italiano – e selezionato le

opere oggetto di attenzione. Saranno inoltre presenti la restauratrice

Valentina Rimondi di Cool Tour e la consulente Cristina Gasperotti di Ocra

Restauri.
“Riconsegnare alla comunità – sottolinea l’assessore alla Cultura Jonathan

Papamarenghi –, le due opere parte della “Natura morta” di Felice Boselli

esposte a Palazzo Farnese, “Pesci, barbagianni, gatto, limone e verze” e “Rape,

cacciagione, funghi e gazza”, entrambe risalenti al 1720, offrirà l’occasione, ai

tanti che in questi ultimi anni hanno ripreso a visitare il Palazzo, di conoscere

e apprezzare un artista di grande sensibilità e intelligenza che annoveriamo in

quel vasto corpus di ricchezze storiche, artistiche e culturali che Piacenza oggi

custodisce e vuole rivelare con rinnovato entusiasmo. Desidero quindi

rivolgere un grazie particolare – conclude Papamarenghi – a tutti coloro che

hanno contribuito a questo restauro, che ora potrà essere ulteriormente

valorizzato dai visitatori”.
L’intervento è stato volto al recupero della leggibilità dei dipinti, dato che lo

spessore e l’alterazione della vernice non permettevano di apprezzare i

particolari che arricchiscono la scena: l’ossidazione impediva la comprensione

della tecnica impiegata dall’autore e faceva perdere particolari quali i piccoli

animali o alcune strutture architettoniche. Il restauro è stato compiuto

seguendo il criterio del minimo intervento ed è stato effettuato in loco, dove le

due opere sono collocate attualmente. Le restauratrici hanno proceduto

tramite micro-saggi, provando gradatamente e procedendo dapprima con la

detersione. In particolare, hanno effettuato una pulitura differenziata per

scongiurare la necessità di parziali ricostruzioni che, per quanto possano

essere realizzate con integrazione pittorica a tratteggio, avrebbero reso molto

invasivo l’intervento. Sono stati poi effettuati micro-saggi con pigmenti

differenti in contemporanea su entrambe le opere, per valutare la differente

reazione e perché non venisse a mancare l’equilibrio tra le due, che sono tra

loro accostate. Inoltre, con tecniche particolarmente avanzate si è proceduto

alla rimozione di alcuni ritocchi alterati e alla micro-stuccatura dove

necessaria. Infine è stata effettuata la stesura di film finale protettivo, in

aerosol, per garantire il corretto grado di rifrazione e integrazione pittorica

con colori a vernice.

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