L’Ora di cinema, conclusione: padri che rischiamo di diventare

Redazione Online
May 27, 2021|1472 giorni fa
L’Ora di cinema, conclusione: padri che rischiamo di diventare
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Ha chiuso con un altro film prezioso questa settimana di “L’Ora di cinema”, il Festival per la Scuola organizzato da Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini, in collaborazione con il Liceo Classico Melchiorre Gioia: di “Favolacce” e di Damiano e Fabio D’Innocenzo, vincitori del Bobbio Film Festival nel 2018, parlo da molto tempo e sentirli raccontare la loro visione e la loro idea di cinema non fa altro che aumentare l’interesse nei confronti del loro lavoro.
 
I D’Innocenzo non vengono da una scuola di cinema ma da quella esperienziale di Tarantino, ovvero di chi ha visto centinaia di film e ha letto centinaia di libri e fumetti e da tutto quel bagaglio di visioni e letture estraggono non solo film, ma libri, fotografie, disegni, come se fossero vulcani in ebollizione che sputano pezzi incandescenti di sé stessi.
“Questo film lo abbiamo scritto dieci anni fa, e continua a restare attuale: tutti i giorni siamo di fronte alla cattiveria, alla crudeltà, è il sentimento più forte che determina la nostra modernità. Abbiamo fatto un film su una società in decomposizione e lo abbiamo ambientato in estate: una storia di morte in una luce forte, il freddo dei sentimenti e il caldo della stagione”.
Le loro intenzioni sono sempre nitide e le loro inquadrature così come le loro decisioni di montaggio, sono implacabili: “Disegniamo le inquadrature per controllare almeno il film, visto che non ci riusciamo con la nostra vita. Non è mai una questione di stile, ma sempre di storia, che va assecondata, che deve avanzare senza trovatine azzeccate. Noi amiamo il cinema perché è una comunicazione non verbale: sembra un paradosso che il mainstream italiano sia tanto parlato, pieno di spiegazioni. Noi cerchiamo di andare contro alla spiegazione superficiale per spingere lo spettatore a cercare un punto di vista più profondo”. E noi qui restiamo, nel profondo, ad aspettare il loro prossimo film, ancora più spinto.
 

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