Cosa abbiamo visto alla Mostra del giocattolo vintage
La farfalla di latta e il timbrino di Poochie, le nonne delle Barbie e He-Man. Gli ex bambini a Piacenza Expo raccontano le loro fisse: «Qui compriamo desideri»

Paola Brianti
May 12, 2025|25 giorni fa

Siamo stati alla Mostra mercato del giocattolo vintage a Piacenza Expo, domenica 11 maggio, e anticipiamo subito il finale: ci torneremo. Perché non è soltanto un mondo di oggetti favolosi e gente disposta a spiegarli come fossimo in un museo con guide gratuite (ed è gratis anche l'ingresso), bensì di persone accomunate da una passione ai più incomprensibile, che vale la pena raccontare. E allora ecco alcuni tra i pezzi più rari, ricercati e bizzarri che abbiamo incrociato tra gli stand e il racconto di espositori e collezionisti.
La nonna della Barbie e le nipoti
Iniziamo dal più classico dei giochi: le bambole (a parimerito con le automobiline, certo, di cui diremo più sotto). Ci sono le nonne delle Barbie, le primissime Mattel anni Cinquanta: più piccole e meno dive. Elisabetta Cortesi le ha portate qui da Poggibonsi, spiega che «quando le si acquista si deve fare attenzione a che non riportino macchie blu sulla plastica: significa che l'anima di ferro all'interno è in cattive condizioni». La più speciale tra tutte quelle che espone ha i capelli corti e non è vittima delle forbici di una bambina (ognuna di noi è stata sciagurata parrucchiera almeno una volta nell'infanzia), ma è nata proprio così. Sono scalze: le scarpine sono l'accessorio che va subito perduto.

Qualche anno dopo, la storica Italocremona portava sul mercato bambole teen-ager, quando in Italia andava molto di moda il bambolotto neonato per la bambina "mammina". Sono una svolta, perché venivano vendute con un ricco set di vestiti per ogni occasione, dal cocktail alla spiaggia, e gli abiti erano firmati dalla sartoria Furga. Qui c'è una Corinna particolarmente "avanti" per i tempi: è abbronzata.

Poi ci sono le Barbie d'ogni epoca, con i Ken, belli e muscolosi, che qualcuno confonde con i Big Jim (sempre Mattel, ma no, non sono loro i mariti/fidanzati di Barbie): in fiera, conferma un espositore, le celebri fashion doll sono l'oggetto più richiesto dalle cinquantenni.


Tra le più desiderate, tutta la serie Beverly Hills 90210: ovviamente in scatole mai aperte. Quelle che valgono di più (circa 180 euro) sono le bambole Brenda e Dylan, ossia i due attori Shannen Doherty e Luke Perry la cui scomparsa ha spaccato il cuore a milioni di fan.

Bamboline di carta e non solo
Incappiamo in una serie di deliziose bambole di carta con i vestitini dell'epoca: alcune sono anni 50, altre appena più recenti si vendevano in edicola, ne vediamo un lotto che ci spiegano essere stato ritirato da un punto vendita storico di Firenze che stava chiudendo. C'è anche un libriccino orgogliosamente "Made in Italy" che contiene i mini dischi che si inserivano nella schiena delle bambole per farle cantare. In repertorio, "Pippo pippo non lo sa", i classici canti del Natale e una singolare svolta rock: "Stasera mi butto".



Giochi di latta: solo per collezionisti puri
C'è poi un settore di pezzi d'epoca, dagli anni Venti in su: i giocattoli di latta. Tra i più guardati (e non toccati), una nave Fleischmann in condizioni perfette, una giostrina che sembra uscita dal Luna park, una serie di sonagli e motociclisti, con qualche gioco a carica.




Tra gli oggetti curiosi, la variopinta farfalla giocattolo che sbatte le ali e di cui vi abbiamo portato a casa un video. La meccanica è semplicissima, inserendo un bastoncino, si faceva correre sulle strade, o meglio - dati i prezzi di oggi che ci assicurano sono niente rispetto a quanto costavano all'epoca della produzione - svolazzava nel giardino di una meravigliosa villetta Liberty.
I giocattoli di gomma
C'è poi una serie infinita di pupazzi in gomma di svariate case produttrici, Italocremona di Varese e Canova. Più un Poldo che muove la testa ed era un ambitissimo gadget in vendita con le scatole di caramelle Sperlari. Il pezzo più costoso? Un Fred Flinstone Canova, anno 1966, prezzo intorno ai 600 euro.


Automobiline e kit di montaggio
E poi automobiline, tantissime in ogni scala. Le più gettonate dagli over 60, Dinky Toys, Politoys, Ingap e Solido, ma vanno fortissimo anche i kit di montaggio. Perché qui gli adulti tornano indietro nel tempo, e succede di incontrare Paolo, ingegnere civile genovese, con una busta in mano: a tempo perso costruisce modellini, ha appena comprato un Supermarine Spitfire MK9 di Italeri, che per chi non padroneggia la materia è un aereo in scala 1:72.





Il popolo giovane fa incetta di anni '80 e '90
C'è anche un popolo giovane a Piacenza Expo, in fissa con gli anni '80 e '90 e con meno soldi in tasca rispetto ai genitori. I collezionisti di giocattoli, tutti, raccolgono quello che avevano in cameretta da piccoli, quindi davanti a He-Man, i Power Rangers e gli Exogini, zii dei Gormiti, troviamo trentenni e dintorni. Cosa ci ha fatto tornare indietro nel tempo? Il timbrino con le frasi da diario di Poochie, la cagnolina con le orecchie rosa che sbancava in cartoleria, le casette delle Polly Pocket con le bamboline e i deliziosi micro accessori, e ovviamente i Mio Mini Pony Hasbro, che quando erano stati lanciati (era l'83) avevano fatto tremare il mercato delle Barbie.





Ma la vera sorpresa sono i collezionisti
Quello che più è interessante incontrare in fiera, però, sono i collezionisti. Non importa l'età o la professione: sono tutti attratti dal magnete irresistibile che è il desiderio di un pezzo. Si macinano chilometri, rincorrono ogni fiera, arrivano all'alba per l'affare. Ci sono persone con i capelli bianchi chinate a terra in posizioni improbabili per cercare giocattoli tra gli scatoloni, ed è una scena vista decine di volte e sempre sorprendente.


Ci raccontano che per ospitare collezioni tanto grandi, c'è qualcuno che ha un appartamento dedicato. Non ci crediamo fino a che non incontriamo Luciano Luppi, che è un genovese distinto, commerciante di calzature inglesi, che ammette di avere la sua immensa collezione di giocattoli in una casa diversa da quella in cui abita. Questione di spazi. A Piacenza ha comprato due cataloghi d'epoca (perché si colleziona anche quello): «Ne ho 1800. Ma anche macchinine d'ogni sorta e slot car: il prossimo weekend sarò a Roncole Verdi per una gara su pista». Sembra incredibile ma è tutto vero.

A proposito di affastellare cose, Andrea Massaro arriva da Sesto Calende, spiega di non avere più «spazio nemmeno per un fotone: se compro qualcos'altro, da casa mia deve uscire il sole», anche se ha una busta zeppa di giocattoli appena acquistati. Da esperto di fiere, mercati, ricerche all'ultimo modellino che non è mai l'ultimo, svela «il vero terrore dei collezionisti: che la moglie, rimasta vedova, venda tutti i pezzi al prezzo d'acquisto che le è stato raccontato». Aggiunge il segreto che ha portato a Piacenza 3mila persone: «Qui non compriamo oggetti, ma desideri: non sono auto, non sono trenini e tantomeno giocattoli. Sono quello che abbiamo desiderato e non abbiamo potuto avere da bambini. Nessuna moglie potrà mai capirlo».

Lidia, metalmeccanica di Lodi, insegna invece che per chi ha meno disponibilità economica «la regola numero uno è darsi un budget di spesa e non sforarlo». Lei vive in un monolocale di 42 metri quadrati, «per metà occupato da scatoloni pieni di album di figurine», materia di cui è una vera esperta. Tanto che uno dei titolari di Lupo Lucio, banco specializzato in anni 80 e 90, le chiede il miracolo: la numero 11 per completare l'album dei Take That. Oggi in questo stesso banco hanno venduto il Dylan Dog numero 1, perché ovviamente c'è spazio anche per i fumetti di ogni epoca e formato. Scoviamo anche un trio di tredicenni che con una cosa che molto somiglia alla paghetta si son comprati dei pezzetti di Lego. Raccontano che al pomeriggio, dopo la scuola, si trovano per giocare: «Meglio dei cellulari», assicurano. Ed è un'altra gradita rarità.


Ci sono tantissimi fan di personaggi di ogni serie, cartone, film che vengano alla mente, tutta roba molto nerd. E videogame, ma di quelli in cui la realtà sullo schermo era ben distinta da quella vera. Diego e Matteo sono venuti a farsi un giro: il secondo ha trovato un Sega Mega Drive in giapponese pronto da giocare, il primo cercava Micronauti e Transformers ma rivela la sua passione per Gundam.

Niccolò Morelli ha la passione dei Gormiti: ne ha più di 200 di quando era bambino, poi ha iniziato a collezionarli e ha presto doppiato il numero. E ora vorrebbe venderli, magari qui a Piacenza alla prossima edizione. Gli chiediamo se si senta un nerd, risponde «sì, ma è un complimento».

E infine i Ghostbuster ad Piaseinsa
Ci sono piaciuti moltissimo anche gli zaini protonici e tutto l'apparato dei Ghostbusters ad Piaseinsa, che erano in fiera per fare un po' di show. Dalla loro Fiat 127 trasformata in Ecto-1, vi abbiamo portato a casa un mini video con Slimer, la vintage star più fotografata del padiglione.
