Zombicide: il gioco che ha resuscitato i morti... e il divertimento
Dal 2012 ad oggi ha ridefinito il genere cooperativo
Carlo Chericoni
May 11, 2025|26 giorni fa

L’idea di un collasso sociale causato da orde di zombie ha conquistato generazioni di spettatori fin da quando George A. Romero la rese iconica con il suo celebre film La Notte dei Morti Viventi. Da allora, i non-morti sono diventati protagonisti assoluti di un filone narrativo di enorme successo, alimentando l’immaginario di film, serie tv, videogiochi e fumetti cult, da The Walking Dead a Resident Evil.
Anche il mondo dei giochi da tavolo ha una sua serie a tema magia-cervelli di assoluto successo: Zombicide catapulta i giocatori in scenari urbani infestati da cadaveri deambulanti, dove la sopravvivenza è l’unica regola e il saper cooperare è fondamentale.
La storia di questa popolare serie prende il via nel 2012 con una campagna su Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding che permette di finanziare progetti grazie al sostegno diretto del pubblico. Il risultato fu sorprendente per quegli anni: ben 781.597 dollari raccolti e un entusiasmo che colse di sorpresa perfino il suo editore CMON. A ricordarlo è il Senior Producer Thiago Aranha, che sul sito della compagnia racconta: «All’improvviso, la campagna esplose ben oltre ogni nostra aspettativa rendendo CMON ciò che è oggi. L’interazione con i sostenitori da quel momento in poi ha contribuito a definire la nostra immagine, cosa facciamo e come lo facciamo».
Oltre alla presenza dei sempre popolari morti viventi, Zombicide conquistò rapidamente il pubblico grazie a una serie di elementi vincenti: un sistema cooperativo in cui gli zombie sono controllati automaticamente dalle regole del gioco, una mappa modulare che consente di ricreare ambientazioni urbane sempre diverse, e un’ampia scelta di sopravvissuti. A rendere l’esperienza ancora più accessibile e coinvolgente contribuiva un regolamento semplice ma capace di offrire importanti decisioni tattiche.
Il gioco si sviluppa in turni. Nella prima fase, i giocatori attivano i propri personaggi compiendo inizialmente fino a tre azioni tra muoversi, combattere, aprire porte o cercare oggetti e armi all’interno degli edifici, ogni attività rumorosa genera segnalini che attirano i non-morti. I sopravvissuti hanno poi delle abilità speciali che li contraddistinguono e nel corso della missione possono salire di livello diventando più efficienti e letali.
Terminata la fase dei giocatori, inizia quella degli zombie: i cadaveri si muovono e attaccano automaticamente seguendo schemi prestabiliti, rendendoli prevedibili ma comunque letali. Un mazzo di carte determina inoltre quali nuove creature appariranno sulla mappa, alimentando la tensione.
Con la sua grafica ispirata ai fumetti e un cast di personaggi carismatici, Zombicide ha generato fin da subito una comunità appassionata, tanto che molti giocatori hanno cominciato a creare scenari personalizzati. L’editore CMON ha saputo cavalcare l’entusiasmo, pubblicando nuove ambientazioni, pacchetti di eroi aggiuntivi ed espansioni del regolamento.
Il successo fu tale che nel 2016 arrivò Zombicide: Black Plague, che trasportava le stesse meccaniche in un’ambientazione fantasy medioevale. Da lì, le reinterpretazioni si sono moltiplicate: Invader ha aggiunto uno scenario fantascientifico, Undead or Alive ha portato i non-morti nel Far West, mentre la serie Marvel Zombies ha messo in campo supereroi alle prese con l’apocalisse. C’è anche una versione dedicata al film Netflix Army of Dead e una a La Notte dei Morti Viventi, tributo al capolavoro di Romero che ha dato il via alla “zombie-mania”.
Con oltre cinque milioni di copie vendute e numerose campagne Kickstarter da record, Zombicide si è affermato come uno dei titoli più influenti nel settore del board gaming moderno, grazie a un sistema scalabile, una community attiva e una forte capacità di adattamento tematico che continua a garantirgli longevità e rilevanza nel mercato.
Anche il mondo dei giochi da tavolo ha una sua serie a tema magia-cervelli di assoluto successo: Zombicide catapulta i giocatori in scenari urbani infestati da cadaveri deambulanti, dove la sopravvivenza è l’unica regola e il saper cooperare è fondamentale.
La storia di questa popolare serie prende il via nel 2012 con una campagna su Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding che permette di finanziare progetti grazie al sostegno diretto del pubblico. Il risultato fu sorprendente per quegli anni: ben 781.597 dollari raccolti e un entusiasmo che colse di sorpresa perfino il suo editore CMON. A ricordarlo è il Senior Producer Thiago Aranha, che sul sito della compagnia racconta: «All’improvviso, la campagna esplose ben oltre ogni nostra aspettativa rendendo CMON ciò che è oggi. L’interazione con i sostenitori da quel momento in poi ha contribuito a definire la nostra immagine, cosa facciamo e come lo facciamo».
Oltre alla presenza dei sempre popolari morti viventi, Zombicide conquistò rapidamente il pubblico grazie a una serie di elementi vincenti: un sistema cooperativo in cui gli zombie sono controllati automaticamente dalle regole del gioco, una mappa modulare che consente di ricreare ambientazioni urbane sempre diverse, e un’ampia scelta di sopravvissuti. A rendere l’esperienza ancora più accessibile e coinvolgente contribuiva un regolamento semplice ma capace di offrire importanti decisioni tattiche.
Il gioco si sviluppa in turni. Nella prima fase, i giocatori attivano i propri personaggi compiendo inizialmente fino a tre azioni tra muoversi, combattere, aprire porte o cercare oggetti e armi all’interno degli edifici, ogni attività rumorosa genera segnalini che attirano i non-morti. I sopravvissuti hanno poi delle abilità speciali che li contraddistinguono e nel corso della missione possono salire di livello diventando più efficienti e letali.
Terminata la fase dei giocatori, inizia quella degli zombie: i cadaveri si muovono e attaccano automaticamente seguendo schemi prestabiliti, rendendoli prevedibili ma comunque letali. Un mazzo di carte determina inoltre quali nuove creature appariranno sulla mappa, alimentando la tensione.
Con la sua grafica ispirata ai fumetti e un cast di personaggi carismatici, Zombicide ha generato fin da subito una comunità appassionata, tanto che molti giocatori hanno cominciato a creare scenari personalizzati. L’editore CMON ha saputo cavalcare l’entusiasmo, pubblicando nuove ambientazioni, pacchetti di eroi aggiuntivi ed espansioni del regolamento.
Il successo fu tale che nel 2016 arrivò Zombicide: Black Plague, che trasportava le stesse meccaniche in un’ambientazione fantasy medioevale. Da lì, le reinterpretazioni si sono moltiplicate: Invader ha aggiunto uno scenario fantascientifico, Undead or Alive ha portato i non-morti nel Far West, mentre la serie Marvel Zombies ha messo in campo supereroi alle prese con l’apocalisse. C’è anche una versione dedicata al film Netflix Army of Dead e una a La Notte dei Morti Viventi, tributo al capolavoro di Romero che ha dato il via alla “zombie-mania”.
Con oltre cinque milioni di copie vendute e numerose campagne Kickstarter da record, Zombicide si è affermato come uno dei titoli più influenti nel settore del board gaming moderno, grazie a un sistema scalabile, una community attiva e una forte capacità di adattamento tematico che continua a garantirgli longevità e rilevanza nel mercato.