Dal restauro al film, «Abbiamo salvato Banksy in Ucraina»

Una storia di distruzione, di resistenza e di speranza per Maria Colonna e Michele Pinto a Borodyanka. «E ora il sogno di un museo»

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
April 23, 2025|46 giorni fa
Dal restauro al film, «Abbiamo salvato Banksy in Ucraina»
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Banksy è salvo. Anche grazie a due piacentini. Non si può dire dell’Ucraina. Ma con lui sono salve le storie umane di quel Paese martoriato. Lo street artist britannico le ha raccontate a modo suo sui palazzi oggi sventrati dalla guerra, come quella del piccolo David che mette a terra con una mossa di judo il gigante Golia-Putin o la ginnasta che si regge in equilibrio sulle macerie. Queste opere del più noto writer del mondo e di un altro importante autore come il francese C215, al secolo Christian Guémy, sono state preservate da una restauratrice piacentina, Maria Colonna, e dal suo gruppo di lavoro e filmate da un altro piacentino, il 29enne, talentuoso filmmaker Michele Pinto, che ne ha fatto un documentario di 53 minuti intitolato “Ars vs war”. Sabato 26 aprile alle 21.15 sarà trasmesso su Sky Arte e resterà sulla piattaforma Now Tv.
Tutto comincia con Maria Colonna che collabora con la ditta “Restauro ed Arte” (Rea) del pavese Alessandro Cini, dove lavora Paola Ciaccia. Succede che Cini partecipi in Polonia a uno dei primi incontri sulla ricostruzione dell’Ucraina, nasce da lì il contatto con Borodyanka, a un’ora da Kiev. A questa comunità Banksy e C215 hanno regalato le loro opere. E’ un paesino molto maltrattato dalla guerra, al pari di Bucha, non così conosciuto.
   

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