Piacenza si tinge di bianco su un tappeto di margherite (non è il caso di mangiarle)

Gli esperti spiegano il fenomeno: l’umidità dell’anno scorso ha giovato a un’esplosione dei fiori cari a innamorati, mamme e maestre

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
April 10, 2025|57 giorni fa
© Libertà/Delpapa
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La città è un tappeto di margherite. Gli innamorati ansiosi non hanno che l’imbarazzo della scelta per l’antico rito del “m’ama non m’ama”. E’ primavera, dirà qualcuno. Ma le primavere non sono tutte uguali. Tante margherite così non le si vede ogni anno. L’agronomo Paolo Iacopini ha notato questa effervescenza straordinaria di fiori. «Al mattino, al primo raggio del sole, come quasi tutte le composite, tipo i girasoli, le margherite si aprono. Dureranno fino a quando non saranno impollinate dagli insetti, poi scompariranno».
Le ragioni di tanto rigoglio? Il botanico Lorenzo Stagnati, genetista agrario dell’Università Cattolica rimanda alla pioggia abbondante dello scorso anno che potrebbe associarsi anche con lo sfalcio differenziato nelle aree verdi messo in opera dal Comune per favorire biodiversità e l’attività di insetti impollinatori. Così è più facile apprezzare le fioriture di margherite, ma anche di tarassaco e veronica. Non c’è una sola spiegazione al rigoglio di quest’anno. Però attenzione, non si cada nella tentazione di metterle in insalata, pur edibili, se ne sconsiglia la raccolta negli ambienti urbani.

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