«Quando l’aria finisce, inizia la mente»: Umberto e la magia dell'apnea
Umberto Raimondi, 52 anni, conquista l’argento agli Assoluti di apnea statica: un viaggio interiore tra respiro trattenuto, silenzio e forza mentale

Marcello Tassi
April 29, 2025|39 giorni fa

Raimondi appena riemerso dopo la sua ultima impresa
Entrare in apnea è come varcare una soglia invisibile, abbandonando il caos per immergersi in un mondo di silenzio e controllo. È uno stato mentale prima ancora che fisico, dove ogni battito del cuore si amplifica nell’eco sommesso dell’acqua. In questo spazio ovattato, l’aria diventa un tesoro e il pensiero un’ancora. È qui che il piacentino Umberto Raimondi ha compiuto un’impresa: 7 minuti e 5 secondi di apnea statica, argento ai Campionati Italiani Assoluti Estivi.
Raimondi, 52 anni, maestro di nuoto pinnato della Calypso Piacenza, ha stupito tutti con il suo debutto tra i grandi di una disciplina tanto affascinante quanto misteriosa. «Quando trattengo il respiro, mi lascio andare a immagini rilassanti: delfini, mare aperto… È come entrare in trance, grazie a una preparazione mentale fatta di meditazione».
La passione per l’apnea, coltivata fin da ragazzo, si è riaccesa un anno fa, quando ha sfidato per gioco i suoi allievi. Da lì, allenamento dopo allenamento, è arrivato il podio. «L’apnea è uno sport alla portata di tutti – dice – il 90% è mentale. Dopo una giornata stressante, mi rigenera come nient’altro». Durante le gare, il ruolo dell’assistente è fondamentale: «Mi dà segnali durante la prova. I primi minuti sono piacevoli, poi arriva la vera sfida, quella con la sete d’aria. Alla fine, bisogna mostrare di essere lucidi, altrimenti il tentativo è nullo».
Ora Raimondi guarda avanti: «Con il collega Jonathan Alario intende lanciare un corso di apnea indoor. Statica e dinamica. È un mondo che voglio esplorare ancora, con la speranza di ispirare altri». Chissà, magari il futuro dell’apnea italiana passerà anche da Piacenza.