A cena con Jonas Kaufmann? Magari. Intanto, me lo sono goduto all'Arena di Verona
Redazione Online
August 28, 2023|649 giorni fa

A cena con il tenore? Se si tratta diJonas Kaufmann
, certo che sì! Battute a parte, l’Opera Australia
ha dato il via a un nuovo business, proprio in occasione della
Gioconda in forma di concerto
con il celebre tenore tedesco, tra i più amati e seguiti nel mondo. Non ho voluto approfondire il prezzo del
dinner
, giusto per non provare un eccessivo moto d’invidia, ma anche perché i motivi per rallegrarmi ci sono lo stesso. Il primo è senz’altro legato al fatto che Kaufmann, dopo un lungo ricovero ospedaliero che ha suscitato una forte preoccupazione tra i suoi
fan
, è tornato in scena. E in buona forma. A questo proposito, ecco il secondo motivo: il fatto di averlo potuto applaudire, vedere e ascoltare (sì, nel suo caso anche la vista è appagata, perché non ammetterlo?) nei giorni scorsi in concerto all’Arena di Verona
.

Ed è stata, onestamente, una serata da incorniciare. Non solo perché, fino all’ultimo, per le condizioni di salute del tenore tanti di noi che avevano il biglietto con il desiderio di risentirlo, dopo il bel recital areniano del 2021, erano preoccupati (in primis per lui). E poi perché, forte anche della presenza del baritonoLudovic Tézier
e il sopranoSonya Yoncheva
, il recital è stato molto coinvolgente. In due parti: la prima dedicata all’opera, la seconda soprattutto (ma non solo) al musical. Però con grandi interpretazioni. La voce di Kaufmann? Sgombriamo subito il campo da pregiudizi: il tenore è in forma. E, a tal riguardo, basti pensare che in autunno inoltrato interpreteràOtello
diVerdi
(alcuni assaggi ascoltati a Verona già parlavano chiaro) e poiTurandot
di Puccini (idem) alloStaatsoper
diVienna
. Con buona pace di chi sostiene che “un recital è un recital, un’opera è un’altra cosa”.

Intanto Kaufmann è parso in perfetta sintonia, con grande trasporto, con Yoncheva e Tézier – quest’ultimo acclamatissimo, a ragion veduta, sin dalla sua prima uscita. Nella seconda parte, in particolare con
Maria
daWest Side Story
diLeonard Bernstein
(Yoncheva ha incantato in
Somewhere
), il tenore tedesco ha anticipato il suo album, in uscita il 15 settembre, “The Sound of Movies”. Per me, gli apici della serata sono stati due:
Credo in un Dio crudel
con Tézier drammatico e intenso Jago, e il duetto Kaufmann/Yoncheva
Vicino a te s’acqueta
dall’Andrea Chénier
di Umberto Giordano
– sarà che è la mia opera preferita.
Due paroline per chi, ogni tanto, tira fuori “Il re dei tenori? Figuriamoci. Questi non sono neanche italiani, l’opera lirica è nostra, Kaufmann non èCorelli
“. Posto che, no,
Kaufmann non è Corelli
, in questo momento di voci (e presenza scenica, interpretazione, aggiungo pure empatia con il grande pubblico) così ce ne sono ben poche. Lo stesso vale per un altro tenore “straniero”, Juan Diego Flórez
, protagonista di un precedente recital all’Arena di Verona. Un altro trionfo,
ça va sans
dire.