Botti re di Polonia: «Dedicato a papà Attilio»
L'allenatore piacentino pronto a una nuova sfida a Resovia dopo aver vinto scudetto e Challenge Cup con Lublino
Paolo Gentilotti
May 13, 2025|24 giorni fa

«Sai a chi è andato il primo pensiero dopo che ho vinto o scudetto? A mio babbo Attilio, che non c’è più, ma che ero sicuro fosse in tribuna a seguirmi».
Tutti, in Polonia, parlano di lui, del piacentino Massimo Botti che alla guida del Lublino ha conquistato lo scudetto polacco di pallavolo. Quella che finisce etichettata come impresa, della quale vedremo poi i contorni: tanto per avere un’idea, è più o meno come se il Bologna avesse vinto lo scudetto del calcio.
Mi dicono che dopo la sbornia di feste al palazzetto, te ne sei andato a festeggiare mangiando semplicemente una pizza.
«Esatto: una pizza e un’ottima birra di quelle che fanno qui, insieme alla morosa. Non sono uno che impazza nell’esprimere i suoi sentimenti, mi è bastato festeggiare al palazzetto con la squadra e i tifosi: vedevo gente intorno a me che faceva le capriole...».
E, tanto per non farvi mancare niente, avete vinto la Challenge Cup: «Sì e ci ha dato tantissima fiducia, perché battere una squadra come la Lube Civitanova ci ha dato una consapevolezza diversa».
Ora però cambi ancora. «Voglio fare esperienze, vado in un’altra città polacca, a cercare di costruire un altro sogno in una società molto strutturata (non lo dice ma è Resovia, n.d.R.)».
Quanto ti manca Piacenza? «Molto, lì ho parenti e affetti, non ci torno in pratica da dieci mesi».
Tutti, in Polonia, parlano di lui, del piacentino Massimo Botti che alla guida del Lublino ha conquistato lo scudetto polacco di pallavolo. Quella che finisce etichettata come impresa, della quale vedremo poi i contorni: tanto per avere un’idea, è più o meno come se il Bologna avesse vinto lo scudetto del calcio.
Mi dicono che dopo la sbornia di feste al palazzetto, te ne sei andato a festeggiare mangiando semplicemente una pizza.
«Esatto: una pizza e un’ottima birra di quelle che fanno qui, insieme alla morosa. Non sono uno che impazza nell’esprimere i suoi sentimenti, mi è bastato festeggiare al palazzetto con la squadra e i tifosi: vedevo gente intorno a me che faceva le capriole...».
E, tanto per non farvi mancare niente, avete vinto la Challenge Cup: «Sì e ci ha dato tantissima fiducia, perché battere una squadra come la Lube Civitanova ci ha dato una consapevolezza diversa».
Ora però cambi ancora. «Voglio fare esperienze, vado in un’altra città polacca, a cercare di costruire un altro sogno in una società molto strutturata (non lo dice ma è Resovia, n.d.R.)».
Quanto ti manca Piacenza? «Molto, lì ho parenti e affetti, non ci torno in pratica da dieci mesi».
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