Un'unica linea unisce Casaroli, papa Francesco e il cardinale Parolin
L'intervista ad Antonio Giuseppe Chizzoniti, ordinario di diritto canonico ed Ecclesiastico alla Cattolica: con i suoi studenti affronta il tema del Conclave

Federico Frighi
April 30, 2025|37 giorni fa

Il cardinale Parolin ©Foto Ansa
C’è una sottile linea rossa che unisce il cardinale Agostino Casaroli a papa Francesco e al cardinale Pietro Parolin. Una linea che parte già da prima, ovvero dal lungo pontificato di san Giovanni Paolo II. Nessuna previsione, solo alcune considerazioni di un osservatore attento e qualificato e di uno studioso del diritto e della storia della Chiesa. Antonio Giuseppe Chizzoniti, ordinario di diritto Canonico ed Ecclesiastico all’università Cattolica del Sacro Cuore è a Piacenza dal 2002. Con i suoi studenti sta, tra l’altro, affrontando il tema del Conclave e non più non evidenziare, come primo richiamo, un fatto che «non tutti a Piacenza conoscono e che andrebbe più valorizzato».
«Agostino Casaroli - spiega Chizzoniti - aveva la grande capacità di guardare avanti. Se ne era accorto anche il cardinale George Bergoglio nell’omelia che tenne a Buenos Aires qualche anno prima di essere chiamato a Roma quando sottolineò come di quel tipo di diplomazia e attenzione la Chiesa avesse ancora bisogno. Forse non a caso, una volta Papa, nominerà come segretario di Stato Pietro Parolin che della scuola diplomatica di Casaroli si considera parte a tutti gli effetti».
Parolin stette a Piacenza due giorni per quel convegno. Poi tornò ancora per Casaroli, a Castel San Giovanni, e a Bobbio per San Colombano. Oggi viene considerato uno dei cardinali più papabili. Cosa dice?
«Ci sono diverse figure che in questo conclave giocano un ruolo importante e che hanno avuto legami stretti con Piacenza. La prima è quella del cardinale Giovanni Battista Re, che un questo momento sta guidando le congregazioni e che a Piacenza è venuto tante volte in Università Cattolica invitato da me e in Santa Maria di Campagna. Con lui mi sono consultato quando ho strutturato il convegno del 2014 su Casaroli, assieme al compianto vescovo Giorgio Corbellini. Grazie a loro non abbiamo avuto problemi a far venire a Piacenza il neo nominato segretario di stato Parolin che rimase a Piacenza per due giorni e che tornò nel 2023. Parolin è oggi colui che guiderà il conclave come vice decano. Poi il cardinale corso francese Dominique Mamberti, diplomatico di lungo corso, già ministro degli esteri di Benedetto XVI, mio ospite nel corso del diritto canonico. Prefetto del supremo tribunale della Signatura apostolica chiuderà i novendiali e l’ultima omelia prima del conclave sarà la sua. E’ stato una ventina di giorni fa a Piacenza per una lezione sull’applicazione dell’Intelligenza artificiale nello Stato del Vaticano. In quanto protodiacono sarà anche la figura che annuncerà l’habemus papam».