Peste suina: presto via i vincoli in aree del Piacentino e Parmense

In commissione Politiche per la salute e Politiche economiche gli interventi del commissario straordinario Filippini nonché degli assessori regionali Mammi e Fabi

Redazione Online
April 28, 2025|39 giorni fa
La commissione regionale
La commissione regionale
2 MIN DI LETTURA
Continuano le azioni di prevenzione contro la peste suina africana in Emilia-Romagna che stanno dando risultati, tanto che nell’ultimo anno il virus è stato contenuto e non si registra alcuna espansione, motivo per cui a breve si prevede la riduzione dei vincoli in alcune aree del parmense. La notizia viene direttamente dal commissario straordinario Giovanni Filippini.
“A breve presenteremo un nuovo piano strategico, perché c’è la necessità di riformulare alcune azioni. Stiamo rivedendo il piano di cattura e abbattimento dei cinghiali, le aree cosiddette infette si stanno riducendo e per questo in alcune specifiche aree del parmense e del piacentino saranno rimossi gli attuali vincoli. È attivo un sistema di sorveglianza per limitare l’espansione delle infezioni, con interventi di depopolamento mirato in aree in cui il virus non si è diffuso. C’è anche un lavoro di ricerca per arrivare a un vaccino: l’obiettivo è tutelare il sistema suinicolo. Prevista, poi, un’attività di bonifica nei territori colpiti per eliminare (con l’ausilio dei cani molecolari) le carcasse degli animali malati. In queste ore saranno poi assegnate nuove risorse all’Emilia-Romagna per le attività do contrasto alla peste suina”. A intervenire in commissione Politiche per la salute e politiche sociale (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli), in congiunta con la commissione Politiche economiche (presieduta da Luca Giovanni Quintavalla), sul problema della pesta suina africana è il commissario straordinario Giovanni Filippini.
“L’obiettivo – sottolinea il presidente Muzzarelli – è quello di bloccare l’espansione della peste suina a tutela dell’industria agroalimentare di trasformazione delle carni suine. Occorre un’attenzione totale e sono risultati efficaci gli interventi sulla biosicurezza negli allevamenti. Non dobbiamo abbassare la guardia e deve proseguire il coinvolgimento dei cacciatori per continuare con l’abbattimento dei capi di cinghiale”. Per il presidente Quintavalla “è importante coinvolgere tutta la filiera; con il nuovo commissario si è registrato un cambio di passo e risultati concreti. I territori più colpiti in regione sono in provincia di Piacenza e di Parma. Servono azioni concrete a sostegno del sistema produttivo del settore, a partire dai progetti di ricerca sul virus”.
Per l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi “la battaglia è complessa, ma dobbiamo vincere. L’Italia deve puntare all’eradicazione del virus, servirà tempo ma l’obiettivo è chiaro. Parliamo di una filiera con un valore inestimabile, che dobbiamo difendere e sostenere. Stiamo lavorando per ridurre le zone infette, tanto nell’ultimo anno il virus non si è espanso verso Est. Ora possiamo iniziare a ragionare sulla riduzione delle restrizioni per i territori coinvolti. Il sistema produttivo vale 1,5 miliardi di euro, che diventano 5 miliardi al consumo; sono centinaia le aziende del settore, migliaia i posti di lavoro. Serve proteggere gli allevamenti - sono stati messi in campo per questo obiettivo 11 milioni di euro. In Emilia-Romagna abbiamo avuto solo due focolai su suini domestici, risultano quindi utili gli interventi sulla sicurezza. C’è stata una buona capacità gestionale da parte degli allevatori ed è necessario ridurre il numero di cinghiali (messi in campo sul problema più di 3 milioni di euro). È centrale anche sostenere il sistema produttivo, con agevolazioni e sgravi fiscali (previsto anche un investimento di 5 milioni per aprire a nuovi mercati), importante inoltre supportare i progetti di ricerca sul virus”.
Interviene poi l’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi: “La sanità pubblica sul contrasto a questo problema riveste un ruolo centrale, con azioni di prevenzione. Ci sono similitudini con il Covid. Quest’anno in Emilia-Romagna registriamo un contenimento del virus e dobbiamo continuare a correre più del virus. Il problema investe l’intera cittadinanza, siamo disponibili a finanziare attività di ricerca (attualmente non c’è cura e non c’è vaccinazione per contrastare questa malattia), serve lavorare sulla sicurezza per abbattere il rischio. La pedemontana dell’area parmense avrà meno vincoli (passerà da zona di restrizione due a zona di restrizione uno) e prevedibilmente le regole saranno meno stringenti anche a Medesano e Noceto; siamo sulla strada giusta. Di recente sono stati eliminati i vincoli su parte del comune di Parma nonché su San Secondo Parmense, Montechiarugolo e Traversetolo”.

Gli articoli più letti della settimana