Il successo di "Bouquet of Madness", dal podcast true crime alla docu-serie su Prime Video
Con cuore per metà piacentino, il programma di Federica Frezza e Martina Peloponesi è tra i più amati dal pubblico
Fabrizia Malgieri
May 17, 2025|20 giorni fa

© Libertà/Fabrizia Malgieri
Il grande podcast di true crime parla piacentino. O almeno, una sua metà. Federica Frezza (detta «la Fred») e Martina Peloponesi (detta «la Marty») – la prima bolognese, la seconda di origini piacentine – sono le due anime dark e vigorose di “Bouquet of Madness”, un podcast dedicato ai casi irrisolti, nato nel 2020 durante la pandemia. Un format coraggioso, che si ispira ad un altro importante podcast di true crime statunitense (“My Favourite Murder”), in cui due amiche si raccontano a vicenda un caso di cronaca nera, senza che l’una sappia di cosa parlerà l’altra. Lavoro di ricerca certosino, unito ad un tono leggero nel raccontare storie complesse (ma sempre con grande rispetto nei confronti delle vittime), BoM ha permesso a «la Fred» e «la Marty» di raccogliere attorno a loro un gruppo sempre più numeroso e appassionato di ascoltatori (detti amorevolmente «Labrador»), diventando presto un punto di riferimento per tutti i fan del genere.
In questi cinque anni, Frezza e Peloponesi sono riuscite a ridare voce a diversi casi di cronaca (italiana e internazionale), molti dei quali ancora senza risposta o completamente dimenticati. Come detto, nonostante il tono umoristico con cui le due autrici disaminano i diversi casi (un modo per smorzare le atrocità che spesso fanno da sottofondo a questi delitti), la forza di “Bouquet of Madness” risiede nella sua capacità di elaborare tantissime informazioni e documentazioni – ogni caso, infatti, viene accompagnato da tutte le fonti utilizzate dalle due podcaster per costruire ciascun episodio – in modo molto snello, chiaro e preciso, permettendo agli spettatori di partecipare in modo attivo durante l’ascolto alle varie ipotesi e supposizioni per sbrogliare i diversi enigmi sollevati. La pubblicazione di ciascuna puntata – nel momento in cui scriviamo, siamo a quota 140 episodi – avviene ogni due settimane, ma nell’intervallo di tempo tra un BoM e l’altro, le due autrici pubblicano alcuni contenuti speciali (detti «Mini BoM»), che vanno ad esplorare casi più legati al paranormale o personaggi storici misteriosi – tra i più divertenti, consigliamo quello dedicato a John Titor e i viaggiatori nel tempo – ma che nella maggior parte dei casi, sono contenuti riservati agli abbonati al loro canale Patreon. Al contrario, “Bouquet of Madness” è completamente gratuito su diverse piattaforme (Spotify, Amazon Music, Apple Podcast, Spreaker, etc.) e tale rimarrà, come promesso a più riprese da Frezza e Peloponesi attraverso i loro canali.
In questi cinque anni, Frezza e Peloponesi sono riuscite a ridare voce a diversi casi di cronaca (italiana e internazionale), molti dei quali ancora senza risposta o completamente dimenticati. Come detto, nonostante il tono umoristico con cui le due autrici disaminano i diversi casi (un modo per smorzare le atrocità che spesso fanno da sottofondo a questi delitti), la forza di “Bouquet of Madness” risiede nella sua capacità di elaborare tantissime informazioni e documentazioni – ogni caso, infatti, viene accompagnato da tutte le fonti utilizzate dalle due podcaster per costruire ciascun episodio – in modo molto snello, chiaro e preciso, permettendo agli spettatori di partecipare in modo attivo durante l’ascolto alle varie ipotesi e supposizioni per sbrogliare i diversi enigmi sollevati. La pubblicazione di ciascuna puntata – nel momento in cui scriviamo, siamo a quota 140 episodi – avviene ogni due settimane, ma nell’intervallo di tempo tra un BoM e l’altro, le due autrici pubblicano alcuni contenuti speciali (detti «Mini BoM»), che vanno ad esplorare casi più legati al paranormale o personaggi storici misteriosi – tra i più divertenti, consigliamo quello dedicato a John Titor e i viaggiatori nel tempo – ma che nella maggior parte dei casi, sono contenuti riservati agli abbonati al loro canale Patreon. Al contrario, “Bouquet of Madness” è completamente gratuito su diverse piattaforme (Spotify, Amazon Music, Apple Podcast, Spreaker, etc.) e tale rimarrà, come promesso a più riprese da Frezza e Peloponesi attraverso i loro canali.

Ma non solo autrici di podcast true crime: le due «streghe» di “Bouquet of Madness” sono oramai eccellenti performer impegnate in tour in giro per l’Italia – quasi sempre sold-out – da diversi anni, in cui “cucinano” una puntata dal vivo, riproponendo il medesimo format del podcast, ma con il calore del pubblico in live – e tanti momenti di improvvisazione, che rendono lo spettacolo ancora più godibile. Grazie alle loro ottime doti di storyteller, proprio lo scorso anno Frezza e Peloponesi hanno pubblicato il loro primo romanzo, “Spinascura” (461 pp., edito da Mondadori). L’opera – scritta a quattro mani – è ambientata a Spinascura, un immaginario paesino della “Bassa”, in cui il tempo sembra procedere con enorme lentezza. Ma il ritrovamento del cadavere di una ragazza sulle sponde di un fiume scuote le vite degli abitanti, i quali sono convinti che si sia trattato di un suicidio o di un incidente. Tutti hanno fretta di archiviare il decesso della giovane, ad eccezione di Alma e Dalia, due anime solitarie convinte che dietro la morte della ragazza ci sia in realtà un caso di omicidio. Attraverso una trama squisitamente confezionata e carica di suspence, l’esordio letterario di Frezza e Peloponesi è un’ulteriore conferma delle loro eccellenti abilità narrative, anche quando si misurano con un racconto fiction completamente originale e non ispirato a eventi reali – nonostante non manchino riferimenti al mondo vero della cronaca nera, attraverso inciampi o errori compiuti durante le indagini. Inarrestabile e costantemente in corsa, il dinamico duo di “Bouquet of Madness” ha valicato di recente i confini del podcast, approdando con una docu-serie in 4 episodi, dal titolo “Cold/Open – Sulla scena del crimine”, disponibile a tutti gli abbonati di Amazon Prime Video.La mini-serie – di concerto con l’esperta criminologa e psicologa forense, la dottoressa Roberta Catania – ripercorre alcuni dei casi di cronaca nera italiana, ancora oggi senza risposta: tra questi, ad esempio, il drammatico caso di Serena Mollicone – che apre la prima puntata – o il mistero dietro la morte di Alessio Vinci, il cui corpo venne ritrovato in un cantiere di Parigi accanto ad una gru. Avvalendosi del contributo scientifico della dottoressa Catania, che ricostruisce con cura e precisione (senza mai scadere nella morbosità) quelle che sono le diverse prove indiziarie e le dinamiche del delitto, “Cold/Open – Sulla scena del crimine” è un prodotto televisivo elegante, ben scritto e rispettoso, che ha lo straordinario pregio di riportare al centro la vittima del delitto, un aspetto che molto spesso viene tralasciato per focalizzarsi sugli elementi più crudi della vicenda. “Cold/Open – Sulla scena del crimine” dimostra, infatti, che è possibile realizzare un prodotto crime di spessore, profondo, scientificamente accurato pur mantenendo una narrazione coinvolgente. In un mondo in cui il true crime è principalmente un genere che scava e indaga aspetti che non hanno alcuna rilevanza investigativa, se non quella di creare clamore, ben vengano progetti curati e sensibili come “Cold/Open – Sulla scena del crimine” e lo stesso “Bouquet of Madness”, che probabilmente inizierete ad ascoltare non appena avrete finito la lettura di questo articolo.
