L'insegnante ribelle: città sporca, non pago la Tari

Abita in viale Sant'Ambrogio e ogni giorno percorre via Giarelli dove, nonostante i continui passaggi di Iren, ogni notte vengono lasciati rifiuti di ogni tipo

Thomas Trenchi
April 29, 2025|38 giorni fa
Marta Rutigliano e il consigliere comunale Massimo Trespidi© Libertà/Thomas Trenchi
Marta Rutigliano e il consigliere comunale Massimo Trespidi© Libertà/Thomas Trenchi
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"Pagherò la Tari solo quando il servizio sarà adeguato e ci consentirà di vivere in un contesto igienico e pulito". A parlare è Marta Rutigliano, docente piacentina residente in viale Sant'Ambrogio, che ha inviato una Pec a Iren, la società responsabile della raccolta rifiuti nel Comune di Piacenza. Una protesta formale contro quello che definisce "un servizio inefficace", nel quartiere a pochi passi dalla stazione ferroviaria. "Iren mi ha inviato un sollecito, ma non pagherò finché la zona non sarà pulita con efficacia" precisa la docente. Il pagamento della Tari è in scadenza il 30 aprile, ma la sua posizione è chiara: da anni, racconta, la situazione igienica nel quartiere sarebbe critica. "I cassonetti in via Giarelli si riempiono all'inverosimile e restano traboccanti di rifiuti. Nonostante i nostri solleciti, la situazione non è migliorata".
Rutigliano ha segnalato ripetutamente i disservizi attraverso l'app Municipium, ricevendo risposte ma, sottolinea, senza risultati concreti. "Il cestino della carta davanti al civico 43 di viale Sant'Ambrogio viene riempito di ogni genere di rifiuti durante la notte, trasformandosi ogni mattina in una discarica a cielo aperto" aggiunge. "Iren ha intensificato i passaggi, ma non basta”. Non solo rifiuti: anche la gestione del verde è un problema. "Le due fioriere sistemate per impedire la sosta sui marciapiedi sono state spostate e usate come cestini. Ogni mattina sono piene di bottiglie e mozziconi. Sono io stessa a svuotarle quando porto fuori il cane".
La situazione desta allarme anche per la salute pubblica: "Durante l'inverno ho visto alcuni topi" racconta la docente. "Non è giusto pagare per un servizio che non funziona" conclude Marta Rutigliano. "I cittadini hanno diritto a vivere in un ambiente pulito e decoroso. Finché questo non accadrà, non verserò la Tari".

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