Gli auguri in musica della Banca di Piacenza tra voci, note sacre ed elevazione verso l'assoluto

Lunghi applausi ai tanti protagonisti in una gremita basilica di San Savino

Redazione
April 18, 2025|51 giorni fa
Un coro protagonista del Concerto di Pasqua della Banca di Piacenza in San Savino© Libertà/Mauro Del Papa
Un coro protagonista del Concerto di Pasqua della Banca di Piacenza in San Savino© Libertà/Mauro Del Papa
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I concerti hanno una mission: compattare le comunità fra storia e tradizione. Come succede da 39 anni nei concerti degli auguri allestiti dalla Banca di Piacenza che, per il "Concerto di Pasqua 2025”, ha di nuovo optato per la plurisecolare Basilica di San Savino, gioiello dell'architettura romanica e tuttora caposaldo urbano. Davanti a una foltissima platea e dopo la presentazione di Lavinia Curtoni, via all'evento, protagonisti le voci bianche e giovanili del "Coro Polifonico Farnesiano” dirette da Paola Gandolfi, le voci miste del "Coro Polifonico Farnesiano” dirette da Alessandro Molinari, l'Orchestra Filarmonica Italiana del direttore-concertatore Camillo Mozzoni, poi i solisti Erika Dilger (soprano I) e Alessia Minnone (soprano II), Kim Jihye (contralto), Aronne Rivoli (tenore), Matteo Belmonti (basso) e Federico Perotti (organo), direzione artistica del Gruppo strumentale Ciampi.
Notevoli i pezzi proposti: "Pueri Hebraeorum” di Palestrina (1525-94) in attesa del cinquecentenario della nascita, "Stabat Mater” di Kodaly, "Ave verum corpus” di Poulenc, "Cantique de Jean Racine” di Faurè. Quindi 2 lavori di Johann Sebastian Bach, poi "Ubi Caritas” di Ola Gjeilo e, verso la fine, 2 opere di Johann Kuhnau, una cantata e "Magnificat”, in chiusura la solenne "Halleluja” dal Messia di Haendel, anche bis. I motivi eseguiti hanno infatti indotto un senso di tranquillità interiore nella consapevolezza della grandezza di autori e composizioni.
Alcuni commenti post-concerto completano l'affresco: «Bellissima serata - secondo Giuseppe Nenna, presidente della Banca di Piacenza - per coronare questa vigilia di Pasqua, siamo molto contenti, grande successo e molti applausi».
Mozzoni ha sottolineato la figura di Kuhnau: «stasera abbiamo presentato due brani di Kuhnau, predecessore di Bach a Lipsia, la sua lezione è stata ripresa da Bach, è autore di grande rilevanza, a suo tempo un caposcuola e tutti i compositori di area germanica gli devono qualcosa».
Infine Rivoli, tenore anche del coro del Teatro Municipale: «Sono molto contento di aver cantato stasera con il Coro Polifonico Farnesiano perché è un'eccellenza piacentina che merita di essere valorizzata». La Banca di Piacenza rappresenta un'istituzione, offre certezze, garantisce solidità economica e il "Concerto di Pasqua 2025” ha allora suggellato tutto questo. E dimostra poi come voci, note e strumenti possano - come in questo caso - fondersi per divenire mezzo di elevazione verso l'assoluto.
FABIO BIANCHI

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