Rinnovo metalmeccanici bloccato, nuova ondata di scioperi

Mobilitazione di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil e delle Rsu aziendali in tutta la provincia

Redazione Online
April 23, 2025|45 giorni fa
Una recente manifestazione sindacale dei sindacati metalmeccanici © Libertà/Mauro Del Papa
Una recente manifestazione sindacale dei sindacati metalmeccanici © Libertà/Mauro Del Papa
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Prosegue la mobilitazione dei metalmeccanici piacentini per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria. Dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica, a Piacenza i vertici di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno lasciato alle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) delle aziende del territorio decidere modalità e articolazioni di una nuova ondata di scioperi che interesserà tutto il comprensorio provinciale nei prossimi giorni.
Il 18 aprile si è già svolto uno sciopero di 8 ore alla Imi Orton, alla Mcm di Vigolzone e Roveleto, e alla Dkc Conchiglia di Villanova.
Il 28 aprile sciopereranno per 8 ore i lavoratori di Mandelli, Biffi, Lafer e Lift Tek. Alla Jobs, lo sciopero sarà articolato su due giornate: il 28 aprile nelle ultime quattro ore del turno, mentre il 29 aprile alternanza di due ore di lavoro e due di sciopero, accompagnate da un presidio ai cancelli dell’azienda a Montale.
Sempre il 29 aprile, incroceranno le braccia per otto ore anche i dipendenti di Nordmeccanica Piacenza, Nordmeccanica Gariga e Tecnoforge di Castelsangiovanni.
Il 30 aprile si fermeranno i lavoratori della Dkc Cosmec a Villanova, Unitec a Sannicolò e Cima a Piacenza. Alla Spi di Rottofreno, le RSU hanno previsto uno sciopero articolato: due ore il 28 aprile, due ore il 29 e quattro ore il 30, modalità che sarà adottata anche da Techinox di Sarmato.
In tutte le altre aziende del territorio si sciopererà per quattro ore il 28 e altrettante il 29 aprile, sempre nelle ultime ore del turno.
«Sono le Rsu di ogni realtà produttiva a stabilire come articolare questa mobilitazione – affermano Fiom, Fim e Uilm - che è già la quarta indetta per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria metalmeccanica. I lavoratori si aspettano un passo deciso da parte datoriale: se Federmeccanica non aprirà il tavolo, si andrà avanti. È inaccettabile che si dica che i salari sono cresciuti più dell’inflazione: pretendiamo l’immediata riapertura del confronto».

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