A Borgo Faxhall uno studentato da 50 appartamenti

La società Coemi Property ha iniziato i lavori nei mesi scorsi nel blocco B dell'immobile. Il Comune sta sistemando gli uffici del lavoro. Per i garage si deve attendere

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
April 12, 2025|55 giorni fa
I lavori interessano gli ultimi due piani© Libertà/Gustavo Roccella
I lavori interessano gli ultimi due piani© Libertà/Gustavo Roccella
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C’è un percorso di rilancio da completare a Borgo Faxhall. Passa dalla riqualificazione delle aree esterne a partire dal piano del Comune per la riconversione del Berzolla a sede dei Servizi sociali, include l’ottenimento del Certificato di prevenzione incendi la cui mancanza obbliga da decenni alla chiusura l’autorimessa interrata, ricomprende la riqualificazione del Centro per l’impiego e si arricchisce con un progetto di ristrutturazione dei locali ai piani alti per farne uno studentato da 40-50 appartamenti tra mono e bilocali.
Il punto lo fa il direttore della galleria commerciale, Cesare Bertola, in un colloquio con “Libertà”. Se per il certificato antincendi del garage si sta lavorando ma i tempi non paiono brevi, le prospettive di partenza ravvicinata del primo lotto di restauro del Berzolla sono concrete (è in corso la procedura di gara) e in linea con la tabella di marcia è il cantiere finanziato dalla Regione per il rinnovato Centro per l’impiego nei locali del Comune.
La novità principale riguarda però lo studentato. Coemi Property, società milanese che fino al 2017, prima della transazione immobiliare con il Comune, aveva gran parte di Borgo Faxhall e delle aree pertinenziali, ha in programma la realizzazione di alloggi per studenti universitari nella parte alta dell’edificio rimasta di sua proprietà, sopra la galleria commerciale: «I lavori sono iniziati nei mesi scorsi, ricaveranno tra 40 e 50 appartamenti di taglio monolocale e bilocale», ha riferito Bertola precisando di non essere direttamente a conoscenza di un progetto che si sviluppa in un comparto dell’immobile - il cosiddetto blocco B - non sotto la sua “giurisdizione”. Lì ci sono spazi di proprietà di Coemi e altri della società Broletto (pure lei di Milano) rimasti “al rustico”, dunque mai utilizzati. «Quelli di Coemi stanno facendo la loro parte, come il Comune sta facendo la sua per sistemare gli uffici del lavoro», riconosce il direttore della galleria commerciale che punta invece il dito sul degrado delle aree esterne.

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