La Cassazione conferma il sequestro dei brani di Musta Ré

Respinto il ricorso presentato dal trapper italo-egiziano cresciuto a Piacenza, indagato per istigazione a delinquere, contro l'oscuramento dei suoi canali web

Paolo Marino
Paolo Marino
May 7, 2025|30 giorni fa
musta re marino
musta re marino
1 MIN DI LETTURA
La Cassazione non sblocca i brani di Musta Rè, il trapper accusato di istigazione a delinquere. Il suo canale YouTube rimane sotto sequestro. I giudici della Suprema corte hanno rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Mauro Pontini, che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza del tribunale del Riesame di Piacenza e l’immediato dissequestro degli indirizzi web oscurati, attraverso i quali il musicista italo-egiziano con base a Piacenza diffondeva le sue canzoni.
Il 23enne nato in Egitto e residente in città è coinvolto nell’indagine della questura sulla faida tra gruppi di giovani nordafricani per il controllo delle piazze di spaccio piacentine. Secondo il tribunale del Riesame «il contenuto delle canzoni pubblicate dall’indagato inneggia in maniera inequivoca alla violenza, anche armata, quale metodo di risoluzione delle controversie e allo spaccio di stupefacenti quale attività principale, attraverso la quale procacciarsi i mezzi di sussistenza».
Avvocato Mauro Pontini
Avvocato Mauro Pontini
Motivazioni che non convincono il difensore. Nel ricorso afferma che nella sua musica «vengono rappresentate situazioni di disagio della "vita di strada" di cui si fa portatore il genere "trap", senza che ciò assurga necessariamente a modello istigatorio per altri soggetti».  

Gli articoli più letti della settimana