La storica bottega da barbiere violata: «Un oltraggio»
A Vicobarone, nel negozio ormai chiuso da anni, sconosciuti hanno effettuato l'ingresso senza sottrarre nulla. Probabile attività rientrante nell'urbex
Mariangela Milani
April 27, 2025|89 giorni fa

Uno scatto della bottega da barbiere ormai chiusa di Vicobarone
A Vicobarone di Ziano qualcuno si è introdotto nella bottega dello storico barbiere, scomparso nel 2022, Enrico, detto Felice, Droghi, forse per scattare foto senza però aver chiesto nessun permesso ai familiari. Per la figlia Gabriella, che conserva la bottega come il padre l'aveva lasciata, si è trattato di un oltraggio alla memoria e ai sentimento che la legano al suo familiare. Quando è entrata e ha trovato gli attrezzi sparpagliati sui tavoli del negozio si è subito accorta che qualcuno era entrato. Anche le due poltrone dove lo storico barbiere, conosciuto come Felice o Ciciò, per decenni aveva fatto accomodare i suoi clienti erano state spostate.
«Non mancava nulla – ci tiene a precisare la figlia Gabriella – e non c’erano segni di vandalismo. Alcuni giorni fa – dice ancora la donna – qui è stata vista una persona mentre scattava fotografie e i vicini hanno dato per scontato che io avessi dato il permesso. Ma a me – precisa la donna - nessuno ha mai chiesto niente».
La pratica di scattare foto in edifici non utilizzati ha un nome: urbex. Forse chi si è introdotto senza permesso, e violando un porta, rovistando poi tra gli attrezzi dello storico barbiere voleva fare proprio questo. Il gesto ha violato gli affetti dei familiari ma anche la memoria collettiva di Vicobarone, per cui lo storico barbiere è stata una figura popolarissima. Leggi tutto qui