Tema sicurezza, Carlo Berra: "Inaccettabili gli slogan di chi non ha agito per anni"
Redazione Online
October 31, 2022|963 giorni fa

Il tema sicurezza è da giorni sulla bocca di tutti, tra cittadini, istituzioni e rappresentanti politici. Dopo i recenti fatti – poliziotti aggrediti e adolescenti con mazze da baseball – siamo di fronte a un ribalzo di colpe tra l’attuale amministrazione guidata da Katia Tarasconi e la precedente rappresentata da Patrizia Barbieri.
In risposta alle critiche arrivate dalla minoranza, interviene anche il Partito democratico attraverso le parole del segretario provinciale Carlo Berra: “Vivere sicuri a Piacenza è un diritto. Inaccettabili gli slogan di chi non ha agito per anni. Ora bisogna recuperare” il suo monito.
Per Berra “l’attacco del centrodestra contro il sindaco Tarasconi sul tema dell’ordine pubblico è un atto volontariamente strumentale. Se accade poi che la consigliera Barbieri, la quale ha governato la città fino a luglio, richieda solo oggi più strumenti per la Polizia municipale, sorge spontaneo chiedersi con che criterio essa abbia agito negli scorsi cinque anni e soprattutto nel 2021, anno in cui Piacenza è stato l’unico capoluogo di provincia Italiano (insieme a Isernia) in cui il tasso di criminalità è salito”.
“Le aggressioni e le violenze in città non sono certo scoppiate dall’insediamento della giunta Tarasconi ma ben prima – precisa il segretario -. Fuori luogo e comodo ora, lasciato il seggio da sindaco, portare in modo opportunistico il tema della sicurezza al centro del dibattito pubblico, nella speranza che i cittadini si siano dimenticati della corposa carrellata di violenze, risse e aggressioni accadute negli ultimi cinque anni.
Solo per citarne alcune: l’accoltellamento in piazza Cavalli al grido di “Allah Akbar” nel 2021, le risse organizzate da ragazzini minorenni in centro o la donna malmenata e scagliata contro una cancellata per rubarle una borsetta in via Patrioti nel 2020.
La questione della sicurezza a Piacenza è dunque un fatto reale. Come è reale l’allarme che viene da molti cittadini e al quale anche la politica ha il dovere di dare risposte.
E’ del tutto evidente che il centrodestra locale non abbia lasciato alla città strumenti politici o amministrativi utili ad affrontare organicamente il tema della sicurezza, salvo demandarlo oggi a chi ha raccolto un’eredità fatta unicamente di proclami e slogan elettorali”.
Solo per citarne alcune: l’accoltellamento in piazza Cavalli al grido di “Allah Akbar” nel 2021, le risse organizzate da ragazzini minorenni in centro o la donna malmenata e scagliata contro una cancellata per rubarle una borsetta in via Patrioti nel 2020.
La questione della sicurezza a Piacenza è dunque un fatto reale. Come è reale l’allarme che viene da molti cittadini e al quale anche la politica ha il dovere di dare risposte.
E’ del tutto evidente che il centrodestra locale non abbia lasciato alla città strumenti politici o amministrativi utili ad affrontare organicamente il tema della sicurezza, salvo demandarlo oggi a chi ha raccolto un’eredità fatta unicamente di proclami e slogan elettorali”.
Dopo il contrattacco è tempo di interventi e soluzioni. Per Berra “serve dunque proseguire il lavoro che sta portando avanti l’attuale amministrazione teso a trovare risposte in termini di contrasto e prevenzione alla commissione di reati particolarmente odiosi, quali quelli che si manifestano sulle aree pubbliche, di carattere vandalistico, violento o predatorio ai danni di persone che desiderano solo vivere in una città tranquilla, dove ciascun attore istituzionale, nazionale e locale, faccia la sua parte in maniera coordinata e integrata per far sì che i cittadini siano e si sentano sicuri.
Altrettanto importante sarà non dimenticarsi delle ragioni, spesso volontariamente omesse da quella parte politica rimasta inerte in questi anni, che portano al manifestarsi di degrado e fenomeni violenti. Come ricordato dal sindaco, esiste un problema culturale ed educativo, molto più difficile da affrontare ma che è alla base di tutto il tema della convivenza civile e della sicurezza e sul quale bisogna ricominciare ad agire dopo anni di immobilismo”.
Altrettanto importante sarà non dimenticarsi delle ragioni, spesso volontariamente omesse da quella parte politica rimasta inerte in questi anni, che portano al manifestarsi di degrado e fenomeni violenti. Come ricordato dal sindaco, esiste un problema culturale ed educativo, molto più difficile da affrontare ma che è alla base di tutto il tema della convivenza civile e della sicurezza e sul quale bisogna ricominciare ad agire dopo anni di immobilismo”.