«Anch'io molestata più volte, ma mi sono ribellata»
Primario arrestato, il muro di silenzio si sgretola: la testimonianza rilasciata a “Libertà” da una dipendente Ausl. «Un padre-padrone circondato da fedelissime»

Marcello Pollastri
May 11, 2025|26 giorni fa

Dopo l'arresto compiuto dalla polizia nuove testimonianze su quello che accadeva nel reparto Radiologia dell'ospedale di Piacenza
Il muro di omertà che, secondo la polizia, per anni avrebbe “protetto” il reparto di Radiologia va via via sgretolandosi. Altre persone, dopo la dottoressa “coraggiosa” che per prima (e finora unica) ha denunciato gli abusi, sono pronte a raccontare agli investigatori il clima che per anni si sarebbe respirato in quei corridoi nel seminterrato dell'ospedale di Piacenza. Soprattutto, a riferire circa la condotta in servizio di Emanuele Michieletti, l’ex primario da mercoledì agli arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale e atti persecutori nei confronti di alcune colleghe, almeno una decina tra dottoresse e infermiere. «Si sentiva intoccabile. Forte del suo carisma e consapevole di piacere, si atteggiava a padre-padrone ed era sempre circondato da alcune fedelissime, quasi avesse un harem», racconta ancora la lavoratrice. «Ho subito più volte molestie sgradite, ma mi sono ribellata». Rispetto agli atti sessuali che avvenivano nello studio del primario, la ricostruzione della nostra fonte combacia con quella fornita dalla polizia il giorno dell’arresto.
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