Il Pod, il Premio Piacenza a "Provincia Thriller": «Lo dedichiamo a Giuseppe Piva»
Nicoletta Marenghi, ieri al Teatro Municipale con il direttore Gian Luca Rocco e tutto il team di Telelibertà

Eleonora Bagarotti
May 12, 2025|25 giorni fa

La giornalista Nicoletta Marenghi e il direttore del Gruppo Libertà Gian Luca Rocco ricevono il Premio Piacenza sul palco de Il Pod con Maura Gancitano © Libertà/Mauro Del Papa
«È per noi un grande onore ricevere questo premio. Siamo felicissimi e desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine a chi ha voluto riconoscere il valore del nostro lavoro. Parlo al plurale perché Provincia Thriller è il risultato di un prezioso lavoro di squadra, senza il quale questo traguardo non sarebbe stato possibile. Il direttore Gian Luca Rocco ha creduto profondamente nel progetto insieme a un team di professionisti che ha saputo coniugare esperienza ed entusiasmo».
Esordisce così, parlando al plurale, Nicoletta Marenghi, co-autrice e ideatrice di Provincia Thriller, che ieri sera in un gremito Teatro Municipale, insieme al direttore Gian Luca Rocco e al team di Telelibertà ha ricevuto il Premio Piacenza al festival Il Pod.
Esordisce così, parlando al plurale, Nicoletta Marenghi, co-autrice e ideatrice di Provincia Thriller, che ieri sera in un gremito Teatro Municipale, insieme al direttore Gian Luca Rocco e al team di Telelibertà ha ricevuto il Premio Piacenza al festival Il Pod.
Nicoletta Marenghi, quali sono gli ingredienti che hanno reso Provincia Thriller un prodotto ben riuscito?
«Provincia Thriller è un equilibrio riuscito tra competenza e creatività, grazie al regista Gianfranco Di Silvestro e alla montatrice Sara Groppi affiancati dalla precisione del cameraman Davide Franchini e dall’intensità della colonna sonora originale, composta dal musicista e tecnico di Telelibertà Morgan Soares, che ha saputo accompagnare e valorizzare ogni episodio con sensibilità. Il valore aggiunto di questa edizione si deve al noto illustratore Giovanni Freghieri che ogni settimana ha impreziosito la trasmissione con una tavola realizzata appositamente per noi. È stato un lavoro impegnativo ma anche molto gratificante, ringraziamo anche tutti gli ospiti che hanno partecipato con grande disponibilità».
«Provincia Thriller è un equilibrio riuscito tra competenza e creatività, grazie al regista Gianfranco Di Silvestro e alla montatrice Sara Groppi affiancati dalla precisione del cameraman Davide Franchini e dall’intensità della colonna sonora originale, composta dal musicista e tecnico di Telelibertà Morgan Soares, che ha saputo accompagnare e valorizzare ogni episodio con sensibilità. Il valore aggiunto di questa edizione si deve al noto illustratore Giovanni Freghieri che ogni settimana ha impreziosito la trasmissione con una tavola realizzata appositamente per noi. È stato un lavoro impegnativo ma anche molto gratificante, ringraziamo anche tutti gli ospiti che hanno partecipato con grande disponibilità».
Lei e tutto il team di Telelibertà e del Gruppo Libertà avete realizzato un prodotto di alta qualità, in grado di competere nel panorama nazionale ed internazionale. Il premio ricevuto testimonia tutto questo.
«Personalmente sono molto felice di aver ricevuto il premio nell’ambito de Il Pod. Per me il podcast è casa, è un genere nel quale mi riconosco. Il nostro gruppo editoriale è stato la prima realtà locale in Italia a pubblicare i podcast grazie all’impegno giornalisti che hanno accolto l’idea con entusiasmo, passione e professionalità. Trovate i nostri format sul sito www.liberta.it e altri arriveranno nei prossimi mesi».
«Personalmente sono molto felice di aver ricevuto il premio nell’ambito de Il Pod. Per me il podcast è casa, è un genere nel quale mi riconosco. Il nostro gruppo editoriale è stato la prima realtà locale in Italia a pubblicare i podcast grazie all’impegno giornalisti che hanno accolto l’idea con entusiasmo, passione e professionalità. Trovate i nostri format sul sito www.liberta.it e altri arriveranno nei prossimi mesi».
È stato rilevato, da buona parte del pubblico, come Provincia Thriller abbia anche una valenza sociale e non solo giornalistica e narrativa. È d’accordo?
«Il collega Ermanno Mariani, storico cronista di nera di Libertà, mi ha detto un giorno che Provincia Thriller “consegna alla storia i casi di cronaca”. Un’espressione che sento di condividere pienamente, perché la trasmissione si fonda anche sull’inestimabile patrimonio dell’archivio di Telelibertà e Libertà, che ci consente di riportare alla luce immagini e testimonianze significative. Alcuni casi raccontati hanno profondamente scosso la nostra comunità. Il nostro obiettivo non è mai quello di indugiare sul dolore o sul fatto in sé, ma di ricostruire gli eventi con rigore, cercando di comprendere le dinamiche che li hanno generati. Lo facciamo anche con l’aiuto di psicologi e criminologi, per approfondire le motivazioni, i contesti, e gli insegnamenti che possiamo trarne. Per noi, il fattore umano è centrale: affrontiamo ogni storia mantenendo la giusta distanza, ma soprattutto con empatia e rispetto per le persone coinvolte. È da qui che nasce il senso più profondo del nostro lavoro».
«Il collega Ermanno Mariani, storico cronista di nera di Libertà, mi ha detto un giorno che Provincia Thriller “consegna alla storia i casi di cronaca”. Un’espressione che sento di condividere pienamente, perché la trasmissione si fonda anche sull’inestimabile patrimonio dell’archivio di Telelibertà e Libertà, che ci consente di riportare alla luce immagini e testimonianze significative. Alcuni casi raccontati hanno profondamente scosso la nostra comunità. Il nostro obiettivo non è mai quello di indugiare sul dolore o sul fatto in sé, ma di ricostruire gli eventi con rigore, cercando di comprendere le dinamiche che li hanno generati. Lo facciamo anche con l’aiuto di psicologi e criminologi, per approfondire le motivazioni, i contesti, e gli insegnamenti che possiamo trarne. Per noi, il fattore umano è centrale: affrontiamo ogni storia mantenendo la giusta distanza, ma soprattutto con empatia e rispetto per le persone coinvolte. È da qui che nasce il senso più profondo del nostro lavoro».
Facciamo un salto all’indietro. Provincia Thriller ha una sua genesi, che merita di essere ricordata.
«Con piacere. Provincia Thriller è un format nato da un’idea che ho avuto nel 2014. Fin da subito incontrò il favore dell’allora direttrice Nicoletta Bracchi e del regista Giuseppe Piva, che purtroppo ci ha lasciati due anni fa. La prima edizione fu un grande successo: la gente ci fermava per strada per commentare le puntate. Per una piccola redazione, però, l’impegno richiesto era enorme. Negli anni successivi c’è sempre stata la volontà di riproporre il format, ma gli impegni quotidiani hanno avuto la meglio. Beppe Piva mi chiedeva spesso: “Quando rifacciamo Provincia Thriller?”. Dopo oltre dieci anni, la trasmissione è tornata, in una veste rinnovata: non solo delitti, ma anche grandi fatti di cronaca, come la strage del Pendolino, il crollo del ponte sul Po o il tragico incidente in Trebbia in cui persero la vita quattro amici. Ci rendiamo conto che talvolta il titolo può sembrare inappropriato, ma lo abbiamo conservato perché è quello che avevamo ideato con Beppe e ci faceva piacere tenerlo. A lui dedichiamo questo premio».
«Con piacere. Provincia Thriller è un format nato da un’idea che ho avuto nel 2014. Fin da subito incontrò il favore dell’allora direttrice Nicoletta Bracchi e del regista Giuseppe Piva, che purtroppo ci ha lasciati due anni fa. La prima edizione fu un grande successo: la gente ci fermava per strada per commentare le puntate. Per una piccola redazione, però, l’impegno richiesto era enorme. Negli anni successivi c’è sempre stata la volontà di riproporre il format, ma gli impegni quotidiani hanno avuto la meglio. Beppe Piva mi chiedeva spesso: “Quando rifacciamo Provincia Thriller?”. Dopo oltre dieci anni, la trasmissione è tornata, in una veste rinnovata: non solo delitti, ma anche grandi fatti di cronaca, come la strage del Pendolino, il crollo del ponte sul Po o il tragico incidente in Trebbia in cui persero la vita quattro amici. Ci rendiamo conto che talvolta il titolo può sembrare inappropriato, ma lo abbiamo conservato perché è quello che avevamo ideato con Beppe e ci faceva piacere tenerlo. A lui dedichiamo questo premio».