Liberi da ottant'anni. Speciale di otto pagine su Libertà
La prima pagina firmata dall'illustratore Giovanni Freghieri e il ricordo della mamma: «Rischiò di essere fucilata solo perché indossava una gonna rossa»
Redazione Online
April 25, 2025|44 giorni fa

Nella giornata in cui Piacenza, medaglia d'oro al valore militare, dice grazie agli oltre 700 partigiani che persero la vita nella guerra di Liberazione, Libertà vuole unirsi all'omaggio con uno speciale di otto pagine di foto inedite, analisi, testimonianze, tutti gli appuntamenti previsti nel fine settimana, la mappa dei luoghi da visitare e una play-list dedicata, da raggiungere inquadrando il codice con il telefonino.
La nostra prima pagina, oggi, porta la firma dell'illustratore Giovanni Freghieri: la sua matita non traccia questa volta le linee di Dylan Dog e Tex Willer, ma ci fa entrare nei suoi ricordi più intimi e familiari con un aneddoto mai rivelato.
Mia mamma venne messa al muro, con i fucili puntati addosso, solo perché aveva trovato un pezzo di stoffa rossa con cui fare una gonna. Era povera, non aveva niente.
E c'è anche la voce del pedagogista Daniele Novara, a raccontare la traumatica discrezione di chi, tornato dalla guerra, non trovava le parole per descriverla.
Tre anni fa, un mio compagno di classe delle elementari, Ivano Fortunati, mi disse di aver trovato la tomba del nostro maestro, Renzo Dodi (classe 1920), al cimitero di Piacenza, nel settore partigiani della Resistenza. Vado nell’elenco dei partigiani e lo trovo nella Brigata Garibaldi “V. Bersani” e nella “Romeo Divisione Valdarda”. Come mio padre, anche lui era un tipo di poche parole. Non ne aveva mai parlato in classe. L’Italia che si liberò del fascismo era fatta di persone così, schive della retorica e dell’esibizione, ma decise nel fare le scelte giuste.
Il 25 Aprile è un giorno importante anche per Libertà: il giornale infatti poté tornare dopo poche settimane in edicola con il suo nome originale, quello del 1883 voluto da Ernesto Prati. Durante il fascismo era stata infatti imposta alla redazione una nuova testata, La Scure.
Il primo editoriale sulla nuova Libertà dell'agosto del '45 era intitolato così: "Di tutti". Ed è quello che vi auguriamo con questo piccolo viaggio nella storia: che la libertà sia e resti sempre "di tutti".
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