Caorso, via libera alla comunità alloggio «Ma ambulatori spariti dal progetto»

Il consiglio comunale autorizza la costruzione delle abitazioni per anziani chiesta dal gestore della casa di riposo La Madonnina

Valentina Paderni
May 6, 2025|29 giorni fa
La residenza per anziani “La Madonnina” di Caorso
La residenza per anziani “La Madonnina” di Caorso
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Fa discutere, in consiglio comunale a Caorso, la richiesta di costruire una comunità alloggio della San Pio - Società Cooperativa Sociale che in paese gestisce già la casa residenza anziani La Madonnina.
Da un parte la sindaca Roberta Battaglia, riconoscendo la pubblica utilità dell’intervento, evidenzia «la mancanza a livello di Distretto di strutture dove poter collocare adulti in autonomia residenziale con educatori di supporto», dall’altra la consigliera di minoranza Antonella Codazzi fa notare come si tratti invece della volontà di «un imprenditore di potenziare la sua presenza sul mercato, diversificando la sua offerta e coinvolgendo un’utenza che esiste e che chiede di avere, a pagamento, piccole ed efficienti unità abitative dove siano disponibili pasti a domicilio e siano presenti utenti anziani con medesimo grado di autonomia».
Il consiglio comunale è così stato chiamato, come spiegato dall’architetto Gianluca Bergonzi, a votare di concedere la possibilità di realizzare l’opera in un’area residenziale (dove ora non si potrebbe) ristrutturando la palazzina all’angolo tra via Guglielmo e via Tavani.
Si astengono i consiglieri di “Caorso futura” che ritengono, tra l’altro, sarebbe stato opportuno «dare maggiore pubblicità all’iter», mentre i colleghi dell’opposizione “Caorso più insieme” votano a favore con la maggioranza.
Il progetto di ristrutturazione prevede - è stato comunicato da Codazzi - l’allestimento di otto camere da due posti letto (per una capienza massima di 16 utenti) con servizi igienici, dislocate su due piani. Si scopre così che è stata abbandonata l’idea progettuale iniziale, condivisa lo scorso luglio dal presidente della San Pio, di destinare il piano terra ad accogliere gli ambulatori oggi presenti nella Madonnina di cui usufruiscono i residenti, esterni alla struttura. Da qui l’osservazione di Codazzi: «L’interesse pubblico sarebbe più visibile se il pianterreno dell’edificio da ristrutturare ospitasse davvero gli ambulatori per le attività convenzionate e se nella riorganizzazione degli spazi interni della casa protetta ritrovasse posto la camera ardente scomparsa l’estate scorsa». Anche il collega di minoranza Blagoj Radenovski incalza il gruppo di governo a fare «pressioni, visto e considerato che il Comune di Caorso nel 2001 ha destinato 250 milioni di lire per sostenere la costruzione della Madonnina, affinché venga ristabilito il servizio di camera ardente che chiedono in tanti».
Replica la sindaca Roberta Battaglia: «Il progetto non è tema di discussione. Ne daremo comunicazione, con la dovuta pubblicità, quando sarà il momento. Siamo solo tenuti a votare di concedere il permesso di costruire in deroga. Parleremo con la cooperativa per lo spostamento degli ambulatori e per il ripristino della camera ardente su cui però insistono diverse restrizioni e autorizzazioni complesse da ottenere».

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