Per il ministero l’Isis non è terrorismo, respinto il risarcimento a Micalizzi
Il fotoreporter del collettivo di Pianello perse una falange, i timpani e la vista a un occhio in Siria. Tante strette di mano ma niente aiuti
Mariangela Milani
May 15, 2025|20 giorni fa

Dopo lo scoppio della granata, nel 2019 in Siria lanciata dai jihadisti dell’Isis, che costò al fotoreporter Gabriele Micalizzi la perdita della vista ad un occhio i timpani distrutti e una falange saltata, il Ministero dell'Interno ha respinto la sua richiesta di vedersi riconoscere i danni quale vittima di terrorismo all'estero. Secondo il ministero non si trattò di atto terroristico ma di un episodio legato allo scenario di guerra in cui il fotoreporter operava. Oltre al danno materiale, c’è la beffa di istituzioni che guardano con fastidio a quella richiesta il cui riconoscimento è una gara a ostacoli. «Tanto che – testimonia Micalizzi – solo il dieci percento dei respingimenti presenta ricorso». Tra quel 10% c’è anche lui che, tramite l’avvocato penalista del Foro di Rimini, Davide Grassi, ha deciso di non arrendersi. La questione non è di puro puntiglio, ma di sostanza. Dietro a quel ricorso ci sta tutta la pretesa di veder riconosciuta la dignità e soprattutto il ruolo di chi documenta, a proprio rischio e pericolo ciò che accade sui fronti di guerra.
I danni permanenti provocati da quello scoppio non hanno impedito a Micalizzi di continuare a fare il proprio lavoro. Attualmente, tra le altre cose, le sue foto sono esposte a De bello. notes on war and peace, collettiva visitabile fino al 12 ottobre a Gres Art 671 di Bergamo. Tra i visitatori anche lo storico Alessandro Barbero si è soffermato a lungo ad ammirare i quattro arazzi fotografici esposti da Micalizzi.
A Pianello, il collettivo di fotografi Cesura, di cui Micalizzi fu tra i fondatori, non andrà via. Sono in corso le trattative per l'acquisto dei muri dopodiché una parte degli spazi sarà dedicata a Andy Rocchelli, anch'egli tra i fondatori di Cesura morto nel 2014, mentre documentava la guerra in Donbass.