Se manca il nome è solo per rispetto alle vittime
L'intervento del direttore di Libertà, Telelibertà e Liberta.it Gian Luca Rocco

Gian Luca Rocco
May 8, 2025|30 giorni fa

Oggi sul nostro giornale, e su molti quotidiani nazionali, troverete la notizia di un primario della nostra azienda sanitaria agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e stalking. Fatto gravissimo, soprattutto perché i reati sarebbero stati commessi proprio dentro l’ospedale, nel suo reparto, messo sotto sequestro dagli inquirenti. La redazione è stata, giustamente, tempestata da telefonate di colleghi e lettori che vorrebbero conoscere il nome di questo medico. Noi, pur conoscendolo, non lo pubblicheremo per primi, quindi oggi non lo troverete sul nostro giornale (non possiamo garantire sulla sensibilità dei colleghi di altre testate).
Non lo facciamo perché crediamo nel rispetto, prima di tutto, delle vittime. In questo caso di chi ha subìto quelle prevaricazioni e quelle violenze. Riconoscibili, visti i fatti imputati in un’area circoscritta, una volta che venga o verrà fatto il nome della persona sottoposta a misura cautelare. Lo ammetto: non è una decisione facile, perché qui sono in ballo interessi di una intera comunità che magari si chiede se questo dottore abbia curato lui o visitato madre o figlia. E non è curiosità, io avrei la stessa pretesa legittima. Chiedo un po’ di comprensione ai lettori: pensate, per una volta, come se foste voi, o vostra madre o figlia, la vittima. Chiedo pazienza anche ai bravi medici della nostra azienda sanitaria, soprattutto ai primari
innocenti che, magari, vorrebbero venisse fatto il nome per sollevare da loro qualsiasi ombra di sospetto. Sono molto solidale, fossi in loro chiederei legittimamente che chi prende decisioni e dirige l’azienda nella quale lavorano, prendesse una posizione più netta di comunicati stampa di circostanza. Quello che posso assicurare, invece, è che moltiplicheremo gli sforzi per capire come mai, a Piacenza, siamo al secondo arresto eccellente di medici che hanno commesso reati gravi in ospedale in pochi mesi, credo caso unico in Italia. O siamo molto sfortunati oppure qualcosa non sta funzionando a dovere. Credo lo scopriremo abbastanza presto.
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